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Aggressione razzista a San Lorenzo, due arrestati: uno aveva accolto Salvini per l’omaggio a Desirée Mariottini

10 Luglio 2019 - 19:00 Redazione
Andrea Chilelli è tra coloro che hanno sostenuto Matteo Salvini il 24 ottobre 2018, quando il vicepremier era andato nel quartiere dopo la morte di Desirée Mariottini

Due italiani di 45 e 50 anni sono stati arrestati a Roma dai poliziotti della Digos per un’aggressione ai danni di un ragazzo del Gambia avvenuta lo scorso 17 giugno nel quartiere romano di San Lorenzo. Da quanto ricostruito, lo avrebbero preso a calci e pugni, urlandogli frasi razziste dopo che la vittima era entrata in un locale chiedendo da bere. Il ragazzo ha riportato diversi traumi e 30 giorni di prognosi. «Scimmia, negro di m.., devi andare via non ti vogliamo qui». Così Andrea Chilelli, 45 anni e Ivano Vitti, 50 anni, gli arrestati, si rivolgevano alla vittima. La frase è citata nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari Tamara De Amicis. Che, nel motivare le esigenze cautelari, scrive che «l’aggravante dell’odio razziale è evidenziata dalle parole pronunciate all’indirizzo del ragazzo di colore».

San Lorenzo e Desirèe

E il nome di Andrea Chilelli, si nota oggi, non è del tutto sconosciuto. È infatti tra coloro che hanno sostenuto Matteo Salvini il 24 ottobre 2018, quando il vicepremier era andato nel quartiere dopo la morte di Desirée Mariottini. Chilelli non si era sottratto ai cronisti, con commenti come: «Siamo in guerra». La visita del ministro dell’Interno a San Lorenzo, in relazione al tragico caso di Desirèe Mariottini, 16 anni, aveva fatto discutere. In quei giorni, lo storico e centrale quartiere romano era diventato il teatro di fazioni contrapposte, inclusa una – scarsamente partecipata – manifestazione di Forza Nuova arrivata fino a Porta Maggiore e lì contenuta: San Lorenzo è da sempre una zona di sinistra, e dall’altra parte dei cavalcavia, divisi dai blindati della Polizia, si erano riuniti i centri sociali e gli antagonisti. La stessa visita di Salvini era stata accolta da un lato dai fan, dall’altro da chi protestava al grido di «sciacallo». Chilelli, ricostruisce Fanpage.it, faceva parte del primo gruppo: già noto alle forze dell’ordine per diversi reati anche legati alle sostanze stupefacenti, in diverse interviste quel giorno aveva attaccato «stranieri che spacciano».

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