«Il caso Russia-Lega? Fantascienza». Parla Mascetti l’uomo di Banca Intesa a Mosca – Esclusiva
«La Lega ha un uomo nel Consiglio di Amministrazione (di Banca Intesa, ndr) a Mosca. Possiamo parlare con lui». Hotel Metropol di Mosca, al tavolo siedono 3 italiani e 3 russi per l’ormai nota (e presunta) trattativa per far arrivare fondi neri nelle casse della Lega. A tirare in ballo Mascetti è un italiano non ancora identificato ma che conosce bene lo scacchiere leghista. Andrea Mascetti, avvocato varesino, esperto di diritto societario, bancario e amministrativo, è un leghista della prima ora ed è stato membro del Consiglio Federale del Carroccio.
Tra i vari incarichi (è presidente di Nord Energia, società del gruppo Fnm, ha vari ruoli in fondazione Cariplo e consigliere di amministrazione indipendente, non nominato dal Governo, di Italgas), siede anche nel Cda di Banca Intesa in Svizzera e in Russia. Secondo i sei commensali riuniti al Metropol di Mosca, il suo ruolo a Mosca potrebbe essere d’ aiuto per concretizzare il presunto affare svelato prima dall’Espresso e poi da Buzzfeed. Finora l’avvocato non aveva ancora commentato l’audio diffuso dal sito americano: ha accettato di farlo con Open rispondendo a delle domande scritte.
Avvocato Mascetti, il suo nome è stato tirato in ballo durante la presunta trattativa tra esponenti leghisti e russi per far arrivare finanziamenti occulti alla Lega per la campagna elettorale in vista delle ultime Europee. Sorpreso?
«Sbigottito».
Ha ascoltato i nastri? Secondo lei sono falsi o alterati, come insinua Gianluca Savoini?
«Non ho ascoltato i nastri, mi sono limitato a leggere le trascrizioni, peraltro già pubblicate mesi fa da L’Espresso».
Che idea si è fatto di questa presunta trattativa? La ritiene verosimile?
«Mi sembra fantascienza. Un guazzabuglio di cose e di soggetti senza capo, né coda».
Gianluca Savoini è un leghista della prima ora come lei. È davvero un collaboratore stretto di Salvini? E qual è il suo ruolo nei rapporti con la Russia?
«Conosco Savoini da molti anni essendo un vecchio attivista della Lega, ma non so che rapporto lo leghi a Salvini né ho alcuna idea di un suo eventuale ruolo in Russia».
Ritiene verosimile che Savoini avesse un mandato da Matteo Salvini per ottenere fondi dalla Russia?
«No».
Lei siede nel consiglio di amministrazione di Banca Intesa in Russia. È mai stato contattato da Savoini o da altri per contrattare o discutere di passaggi di denaro tra esponenti russi e la Lega?
«Categoricamente no».
Nel CdA di Banca Intesa in Russia ci è entrato come Andrea Mascetti o come uomo della Lega?
«Come avvocato Andrea Mascetti, mi pare evidente. Non vedo diversamente come. Peraltro io sono nel board di Banca Intesa Russia come consigliere indipendente, senza alcuna delega operativa».
Lei viene spesso citato sui giornali come uomo chiave della Lega in Russia. Si riconosce in questa descrizione?
«Assolutamente no. Peraltro l’unico giornale che riferisce di questa panzana è L’Espresso, che ho già provveduto a querelare mesi fa».
Vuole dirci una volta per tutte se la Lega le ha affidato un ruolo nei rapporti con la Russia?
«Ma assolutamente no. Non ho alcun rapporto con la Russia se non per le attività di Consiglio della Banca. Nessun organo del movimento mi ha mai assegnato alcun incarico all’estero. In verità, neanche qui in Italia perché a parte l’iscrizione al movimento non svolgo più da molto tempo attività politica diretta essendo totalmente assorbito dal mio lavoro».
Secondo lei, chi può aver diffuso la registrazione?
«Non ne ho la più pallida idea».
La procura di Milano ha aperto un’inchiesta. Lei è già stato ascoltato? È indagato?
«Nessuno mi ha chiesto di comparire né mi risulta alcun provvedimento della magistratura. Ma poi per quale motivo? Perché un tizio ha riferito in una non meglio chiarita riunione di persone a me ignote che io siedo nel board di una banca?».
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