Migranti, il muro di Fedriga non piace al presidente sloveno: «Nessuna barriera fra Paesi Schengen»
Nessun muro fra Italia e Slovenia. Per il presidente sloveno Borut Pahor l’ipotesi di una barriera fra il nostro Paese e la ex Repubblica jugoslava non ha senso. Pahor, per puntualizzare la sua posizione in merito alla questione, ha scelto il 99° anniversario dell’incendio del Narodni Dom, a Trieste, da parte dei fascisti.
Ha dichiarato Pahor: «Ho incontrato il governatore Massimiliano Fedriga al quale ho detto che due Paesi vicini, due Paesi europei che sono entrambi aderenti a Schengen non debbono adottare ulteriori misure per rafforzare il pattugliamento dei confini».
«Si è riaperta la rotta balcanica, a luglio partiranno i pattugliamenti misti con gli sloveni, ma se il flusso di migranti non dovesse arrestarsi, a mali estremi estremi rimedi: non escludiamo la costruzione di barriere fisiche alla frontiera, come fatto da altri Paesi europei», aveva detto il vicepremier Matteo Salvini il 26 giugno, nel pieno della crisi con l’ong tedesca Sea Watch.
Fedriga si era accodato alla proposta del ministro dell’Interno, parlando di una barriera di 243 chilometri. Se le dimensioni del “muro” sono poi state riviste, la realtà è che il governatore del Friuli non ha mai smentito l’idea di una barriera fisica come blocco all’immigrazione via terra fra Italia e Slovenia.
Le parole di Fedriga erano state chiare: «Quel che è certo è che se l’Europa non tutela i suoi confini, saremo costretti noi a fermare l’ondata migratoria che avanza attraverso altri Paesi dell’Ue. Non possiamo mettere poliziotti a ogni metro».
In molti si sono chiesti se mai sarà realizzato, come sarà il muro fra Italia e Slovenia, se assomiglierà a quello ungherese con il confine serbo o a quello fra Stati Uniti e Messico.
Ha aggiunto inoltre Pahor, sempre in linea con l’idea di scongiurare il muro fra il suo Paese e l’Italia: «Le pattuglie miste italo-slovene introdotte di recente sono un buon strumento e non incidono sugli ottimi rapporti di vicinato e di comprensione che rappresentano i nostri rapporti bilaterali».
«Riteniamo – ha aggiunto – che altre misure non siano necessarie e opportune» considerato che «possono ostacolare la libera circolazione delle persone su questo confine e territorio. È ovvio che le immigrazioni, soprattutto quelle illegali, devono essere organizzate, il governo sloveno adotterà delle misure in tal senso, ma abbiamo convenuto che al di là delle pattuglie miste e il ricorso a tecnologie digitale non dovremmo introdurre ulteriori misure a protezione del confine».
«Dovremo invece – ha concluso Pahor – lavorare sulla fiducia reciproca che poggia su ottime basi e in futuro rafforzare i nostri rapporti».
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