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Quel viaggio di Salvini a Mosca nel 2014 in compagnia di Savoini, suo «rappresentante ufficiale»

La data è il 17 novembre 2014. Nell'intervista il vicepremier descrive Savoini come suo «rappresentante ufficiale»

Erano passati pochi mesi da quando l’Unione europea aveva annunciato nuove sanzioni nei confronti della Russia per l’annessione della Crimea, in Ucraina. Matteo Salvini, allora eurodeputato, era già capo della Lega quando decise di andare a Mosca insieme a un entourage ristretto per opporsi alle sanzioni che penalizzavano gli export italiani nel Paese. Presente anche Gianluca Savoini, come rivela un’intervista pubblicata all’epoca su una rivista russa di geopolitica.

Si tratta di uno tra i tanti viaggi che il vicepremier farà nella Federazione russa e che porteranno all’ormai noto incontro dell’ottobre del 2018, al centro dell’inchiesta giornalistica e della magistratura sulla presunta trattativa tra gli uomini del Carroccio e del Cremlino per ottenere illecitamente, tramite la compravendita di petrolio a prezzi scontanti, finanziamenti milionari per la campagna politica della Lega alle europee.

Tra gli altri componenti dell’entourage – nove in tutto, compreso Salvini – ci sono eurodeputati come Claudio D’Amico, il presidente di Lega Nord a Milano Paolo Grimoldi, un fotografo del Corriere della Sera, il giornalista e autore dell’intervista Eliseo Bertolazo e, infine, vari rappresentanti dell’Associazione Lombardia-Russia tra cui anche Gianluca Savoini, allora vice presidente della stessa.

Nell’intervista Matteo Salvini critica le sanzioni europee e racconta dei suoi incontri con i vari rappresentanti della Crimea, tra cui il Primo Ministro Aksenov, con il presidente della Duma (la camera bassa del parlamento federale russo) Naryshkin e dell’accordo di cooperazione firmato tra la Lega e il partito di Vladimir Putin, Russia Unita.

Ma il dettaglio più interessante riguarda i termini i cui il vicepremier descrivere il suo rapporto con Gianluca Savoini. Per Matteo Salvini, Savoini è, insieme all’eurodeputato Claudio D’Amico, suo «rappresentante ufficiale». Un’affermazione che fa eco alle foto pubblicate negli ultimi giorni – che mostrano Savoini partecipare agli incontri ufficiali come membro della delegazione di Salvini, nonostante le smentite della Lega e dello stesso vicepremier, il quale ha dichiarato che Savoini non fosse presente a Mosca nel 2018 su invito del suo ministero.

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