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Erba, non ci sarà la strada intitolata al podestà fascista: mozione ritirata dopo le polemiche

15 Luglio 2019 - 20:18 Fabio Giuffrida
«La questione è stata strumentalizzata, per questo ho chiesto ai capigruppo firmatari di ritirare la mozione» ha detto il sindaco di Erba, nipote del podestà

Intitolare un tratto di via Crotto Rosa all’ex podestà Alberto Airoldi, uomo di grande spessore culturale ma accusato dall’Anpi di aver applicato in modo rigoroso le leggi razziali. Questa l’idea della Lega – soprattutto del deputato lombardo Eugenio Zoffili – a Erba, in provincia di Como.

Una vicenda che ha suscitato scalpore e che ha portato al ritiro della mozione firmata dai gruppi consiliari della maggioranza di centrodestra sui banchi del consiglio comunale di Erba.

La sindaca di Erba è la nipote del podestà

Ad annunciare che la strada non verrà intitolata al podestà è la sindaca di Erba Veronica Airoldi, nipote di Alberto Airoldi, come riportato dal quotidiano La Repubblica: «L’idea dell’intitolazione di una via a mio nonno era stata lanciata dallo scenografo erbese Ezio Frigerio. Non c’era alcuna finalità politica da parte nostra, si voleva ricordare un uomo di cultura e un imprenditore, ma la questione è stata strumentalizzata ed è andata molte oltre le intenzioni dei firmatari della mozione, quindi ho chiesto ai capigruppo firmatari di ritirarla». Sul conto di suo nonno sarebbero state «dette cose assolutamente non vere».

La denuncia dell’Anpi

L’Anpi provinciale di Como aveva ricordato anche un opuscolo, dal titolo “Elenco di cognomi ebraici”, dove Airoldi avrebbe elencato le famiglie ebraiche del territorio comasco. Ma la nipote respinge tutto: «Ho due lettere, con tanto di autentica notarile, risalenti al maggio del 1945 in cui alcune famiglie ebraiche della zona raccontano come mio nonno le avesse aiutate a espatriare e avesse revocato il decreto di confisca dei loro beni. Non nego l’esistenza del libretto sui cognomi, pur non avendolo mai visto, ma credo che la posizione di Alberto Airoldi sia chiarita dalle lettere, già presentate durante il processo che subì dopo il 25 aprile del 1945. Era stato messo in carcere e venne rilasciato».

La posizione della Lega

«Il podestà Alberto Airoldi amava Erba e i suoi concittadini che ha sempre tutelato e difeso» – ha scritto Zoffili in un lungo post di Facebook in cui ha lanciato l’idea. «Me l’hanno raccontato i nostri anziani e chi l’ha conosciuto di persona, mi basta questo». 

Per la Lega non ci sono dubbi: «è doveroso dedicargli una piazza della nostra città, ma anche organizzare incontri culturali e iniziative nelle nostre scuole per farlo conoscere ai nostri ragazzi», scrive sempre Zoffili, «chi a sinistra è contrario perché “era fascista”, o chi tentenna e fa il “democristiano” manca di rispetto a Erba che ricorda la sua storia per crescere forte nel futuro con l’esempio di persone come Alberto Airoldi di cui siamo tutti orgogliosi».

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