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Di Maio sul caso Russia-Lega: «Sì commissione d’inchiesta, ma per tutti i partiti»

14 Luglio 2019 - 14:55 Redazione
«Riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale»

«Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione d’inchiesta per tutti i partiti. La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il Movimento. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro».

Nei giorni più caldi legati alla polemica su Gianluca Savoini e la presunta richiesta di finanziamenti russi per la Lega, il vicepremier Luigi Di Maio lancia un’invettiva in un lungo post su Facebook.

Il testo del post

«In questi giorni sento un po’ di confusione in giro – scrive il vicepremier riferendosi, senza mai citarla, alla vicenda dei soldi russi – vi dico qual è l’Abc del fare politica per il Movimento 5 Stelle: quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste».

E ancora: «Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti. Oggi c’è la legge Spazza Corrotti, ma negli ultimi decenni no – afferma Di Maio -. Soprattutto è comico che sia il Pd a parlare di finanziamenti (dopo le coop rosse, dopo Mafia Capitale e dopo le indagini della magistratura che ancora coinvolgono i loro vertici)».

«La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il Movimento – scrive il vicepremier -. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro».

E conclude Di Maio: «Riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il Movimento 5 Stelle, sempre con la Spazza Corrotti, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni che ricevono e su questo non ci si può tirare indietro».

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