Savoini alla cena per Putin, la replica di Chigi: «Lo ha voluto D’Amico, consigliere di Salvini»
S’infittisce il giallo dei presunti fondi russi alla Lega di Salvini. Oggi, infatti, si aggiunge un nuovo tassello al caso Savoini: una mail firmata dallo staff di Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale (che, dunque, tiene i rapporti coi russi) del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tramite la sua segreteria – una tale Barbara – D’Amico avrebbe invitato Gianluca Savoini, faccendiere dell’associazione Lombardia-Russia, all’incontro col presidente russo in visita in Italia. A confermarlo è una nota diffusa da palazzo Chigi questa mattina, 14 luglio.
La mail incriminata
«Buon pomeriggio Andrea (il sottoposto del consigliere diplomatico del premier), come d’accordo ti chiedo se gentilmente può essere inserito, per il prossimo Foro di dialogo italo-russo, in programma giovedì 4 luglio al Maeci, anche il dottor Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione culturale Lombardia-Russia, come richiestomi dall’onorevole Claudio D’Amico», questo il testo della missiva come riportato da La Stampa. In copia ci sono anche Palazzo Chigi, il ministero degli Esteri, il Foro di dialogo italo-russo e l’Ispi.
La polemica
Un mistero che è stato risolto grazie all’intervento del premier Giuseppe Conte il quale giorni fa, nel pieno della polemica, aveva dato mandato ai suoi uffici di indagare sul perché un invito per partecipare all’incontro tra le istituzioni italiane e il presidente russo Putin, fosse finito nelle mani di una persona che non avrebbe avuto alcun titolo per essere a Villa Madama.
La nota di Palazzo Chigi
«Il Presidente del Consiglio non conosce personalmente il sig. Savoini. La cena è stata offerta dal Presidente Conte e l’invito è stato esteso anche a tutti i partecipanti al Forum di dialogo italo-russo della società civile, che si è tenuto il pomeriggio dello stesso giorno presso la Farnesina. Il suddetto Forum è stato organizzato dalla Presidenza del Forum stesso e dall’Ispi» si legge nella nota diffusa ora. «Dopo aver compiuto tutte le verifiche del caso – continua – si precisa che l’invito del sig. Savoini al Forum è stato sollecitato dal sig. Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale di Salvini, il quale, tramite l’ufficio di vicepresidenza, ha giustificato l’invito in virtù del ruolo dell’invitato di presidente dell’associazione Lombardia-Russia e ha chiesto ai funzionari del presidente del Consiglio di inoltrarla agli organizzatori del Forum. L’invito alla cena del sig. Savoini è poi stata una conseguenza automatica della sua partecipazione al Forum».
Il Pd: «Dopo la smentita di Palazzo Chigi Salvini si dimetta»
Il Partito democratico, a partire dall’ex premier Paolo Gentiloni, invoca le dimissioni del vicepremier leghista Matteo Salvini dopo che la nota di Palazzo Chigi smentisce, di fatto, la linea della Lega sul Russiagate («Non sappiamo nulla») visto quanto affermato dallo staff del premier Conte: «L’invito del sig. Savoini al Forum è stato sollecitato dal sig. Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale di Salvini». «A questo punto non basta riferire in Parlamento – scrive su Twitter Gentiloni -. Chi dice falsità per coprire truffe e truffatori non può fare il ministro dell’Interno di un grande paese democratico».
14 luglio 2019
«Matteo Salvini è un mentitore seriale: avrebbe mentito addirittura in sede ufficiale, in una conferenza stampa al Viminale, negando di aver invitato lui Savoini al ricevimento di Stato per Putin la settimana scorsa a Roma – gli fa eco la vicepresidente del Pd, Anna Ascani -. Un ministro dell’Interno che viene sbugiardato in maniera così imbarazzante ha il dovere di dimettersi». «L’inchiesta sui fondi russi alla Lega – conclude Ascani – ha dato il via ad una girandola incredibile di balle. Qualcuno a un certo punto dovrà dire la verità».
«È sempre più evidente che tra Savoini e Salvini il rapporto fosse solido e strutturato», ha detto invece il segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza, durante un incontro con militanti e simpatizzanti a Potenza. «Il tentativo di ottenere un maxi finanziamento illecito – ha aggiunto – sarebbe gravissimo. Su di esso indagherà la magistratura nella sua indipendenza. Salvini ha però l’obbligo morale e politico di spiegare al Paese la verità, cosa che finora non ha fatto. In un Paese normale un ministro che mente va a casa».
- Quel viaggio di Salvini a Mosca nel 2014 in compagnia di Savoini, suo «rappresentante ufficiale»
- Savoini, il suo ruolo a Mosca e quell’email di un anno fa. E Salvini lo chiamava «il mio rappresentante ufficiale»
- Fondi russi, la procura sentirà Savoini e il «secondo uomo» presente al Metropol di Mosca
- Chi è Olga, la 17enne che sfida Putin leggendo la Costituzione davanti alla polizia