Wimbledon, Federer vs Djokovic: la storia si ferma nella rete, loro sono già epica
Da un lato l’esteta del tennis, l’uomo che ha ridisegnato i movimenti, le traiettorie, lo stile di uno sport secolare consegnandolo, rinnovato, alle generazioni future. Dall’altro lato un muro, la solidità impeccabile che si può superare solo con l’abnegazione e la fortuna, che a questi livelli è diventata tecnica, genio, incrocio delle linee. Ci si domanda cosa resterà dopo queste leggende che, insieme a Rafael Nadal, hanno egemonizzato e trasformato il tennis. Ma l’unica risposta possibile è ringraziare per aver potuto assistere ai loro match che hanno riscritto la storia, oggi ancora presente. Perché, domani, saranno epica.
La finale e i numeri
Quattordici luglio 2019, Inghilterra, Wimbledon. Roger Federer e Novak Djokovic scendono sul Centre Court per il loro 47esimo incontro in 13 anni. Lo svizzero cerca il nono trofeo sull’erba londinese. Il serbo, numero 1 del ranking Atp, deve difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Djokovic conduce il parziale degli incontri con Federer per 25-22, di cui 9-7 nei quattro Slam. I due sono gli unici giocatori a poter vantare un record particolare: Nole è l’unico ad aver battuto il Re, almeno una volta, agli Australian Open, al Roland Garros, a Wimbledon e agli U.S. Open. Stesso record per Federer: anche lui è riuscito a superare Djokovic in tutti e quattro i Major.
L’erba più verde
Tre i precedenti a Wimbledon: il serbo ne ha vinti due, lo svizzero uno nella semifinale del 2012. Quell’anno Federer batté in finale la speranza britannica Andy Murray, forse il tennista che, nel quartetto dei Big Four, è sempre rimasto più ai margini. Djokovic, invece, ha sconfitto Federer ai Championships nel 2014 e nel 2015. Entrambe finali, quella del 2014 è stata elevata al rango di documentario di questo sport: 6-7, 6-4, 7-6, 5-7, 6-4, un match infinito.
La rivalità cortese
Mai uno screzio, mai un gesto villano in quel ripetersi decennale di rovesci leggiadri e ribattute, rincorse, passanti e pizzicate di linee, invenzioni di corde e inclinazioni, e ancora, ancora, ancora. Perché nessuno si è sfidato così tante volte negli slam. Dal primo Wimbledon di Federer, nel 2003, i due hanno vinto complessivamente 35 dei 65 titoli del Grande Slam. Venti nella bacheca dello svizzero, ed è un record assoluto, 15 in quella di Nole. Wimbledon 2019 mette in palio il montepremi più alto di sempre: 44 milioni di euro in totale e 2,7 milioni circa al vincitore della finale del 14 luglio.
I record
The Swiss Maestro è il giocatore che ha conservato più a lungo la vetta del ranking Atp nella storia: 310 settimane da numero 1 al mondo, 237 consecutive. Djokovic è l’unico tennista ad aver vinto almeno una volta tutti e nove i Masters 1000, il Career Golden Masters. Da Wimbledon 2015 al Roland Garros 2016 ha vinto i quattro Slam consecutivamente, impresa soprannominata “Nole Slam”. Record di sette Australian Open per il serbo, otto Wimbledon e cinque U.S. Open, al pari di Pete Sampras e Jimmy Connors per lo svizzero. Eppure parlare di record, a poche ore dall’ennesima finale, è uno sforzo che questi giganti rendono vano. Nonostante Federer abbia quasi 38 anni e Djokovic ne abbia appena compiuti 32, i palmares dei due continuano ad aggiornarsi rifiutando il passare del tempo. Restano ancora molte pagine bianche nelle loro agiografie tennistiche: alle 15:00 del 14 luglio, una pallina sul nastro imprimerà l’ennesimo capitolo.
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