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Fondi neri alla Lega, via agli interrogatori: da Savoini a Meranda, ecco chi è atteso in procura a Milano

Oltre a Gianluca Savoini potrebbero essere ascoltati anche «il banchiere Luca», Gianluca Meranda, e Claudio D'Amico «consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini»

Oggi 15 luglio potrebbe consumarsi il primo atto dell’inchiesta della Procura di Milano in cui Gianluca Savoini, presidente leghista dell’associazione Lombardia-Russia, è indagato per corruzione internazionale.

L’amico e storico consigliere di Matteo Salvini sarà ascoltato nell’ambito della presunta trattativa sulla compravendita di petrolio avvenuta lo scorso 18 ottobre all’Hotel Metropol di Mosca, che avrebbe dovuto portare fino a 65 milioni di dollari nelle casse della Lega.

Il segretario federale della Lega e ministro degli interni Matteo Salvini è stato perentorio, negando di aver «mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka dalla Russia». Ha inoltre ripetuto più volte di non sapere nulla della vicenda sulla quale si è augurato che le «indagini facciano il loro corso in fretta».

Già in giornata infatti i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, che insieme al procuratore aggiunto Fabio De Pasquale coordinano le indagini affidate al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno in programma una fitta attività istruttoria.

Il ruolo di Savoini

Secondo quanto si apprende dovrebbe essere interrogato prima di tutto il principale protagonista della vicenda, Gianluca Savoini appunto, che con altri due italiani e tre russi avrebbe tentato l’affare: un presunto accordo sulla vendita di circa 3 milioni di tonnellate di petrolio scontato e poi rivenduto a prezzo pieno in Italia. Secondo le accuse basate sull’audio, lo sconto del 4% si sarebbe trasformato in un finanziamento occulto alla Lega.

“Il banchiere Luca”

Ma oltre a Savoini, inquirenti e investigatori, che stanno pensando a una rogatoria e ad accertamenti sui flussi di denaro Russia-Italia, potrebbero convocare colui che ha confessato di essere “il banchiere Luca” citato nella registrazione diffusa da Buzzfeed e cioè il secondo italiano presente al Metropol.

Si tratta di Gianluca Meranda, avvocato simpatizzante di Matteo Salvini, che dice di aver incontrato «in occasioni pubbliche» e di aver visto più volte Savoini. Con una lettera a la Repubblica, Meranda ha svelato la sua presenza al vertice, ha ammesso di essere proprio lui quel Luca menzionato nell’audio e di aver partecipato al vertice di nove mesi fa come «General Counsel di una banca d’affari anglo-tedesca ed interessata all’acquisto di prodotti petroliferi di origine russa».

Ha aggiunto inoltre aggiunto che «i restanti interlocutori sono professionisti che a vario titolo si occupano di questa materia» e che «nonostante gli sforzi delle parti, la compravendita non si perfezionò»

D’Amico, «consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini»

Ma nella lista delle persone da ascoltare non è escluso possa esserci pure Claudio D’Amico. Si tratta del «consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini, – ha spiegato oggi in una nota Palazzo Chigi dopo una serie di verifiche – il quale, tramite l’Ufficio di vicepresidenza» avrebbe «sollecitato» l’invito di Savoini al Forum Italia-Russia, «in virtù del suo ruolo di Presidente dell’Associazione Lombardia-Russia e ha chiesto ai funzionari del premier di inoltrarlo agli organizzatori del Forum» organizzato il giorno precedente la trattativa.

Su questo punto ieri lo staff del vice premier aveva dato una diversa versione sostenendo che Savoini «non era nella delegazione ufficiale». Otre a questi e agli interrogatori di altre persone, all’identificazione degli altri partecipanti alla trattativa, prossimamente la Gdf potrebbe fare nuove acquisizioni.

Foto copertina: Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepremier Salvini, ritratto assieme a Gianluca Savoini a Mosca nel giorno delle elezioni presidenziali in Russia, il 18 marzo 2018 – Ansa

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