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Istat, l’Italia è ancora penultima in Europa per numero di laureati

15 Luglio 2019 - 15:30 Redazione
Aumenta il vantaggio occupazionale dei laureati rispetto ai diplomati. Le donne studiano di più, ma il tasso di occupazione resta inferiore rispetto alla controparte maschile. L'abbandono scolastico è maggiore tra i giovani stranieri

Buone notizie per i livelli d’istruzione in Italia, ma restano ancora ampi i margini di miglioramento. Secondo i recenti dati Istat i livelli di istruzione della popolazione sono in aumento, ma i ritorni occupazionali restano ancora inferiori alla media europea. A pesare su questo dato è il basso numero di 25-64enni con un titolo di studio terziario. 

Nel report «Livelli di istruzione e ritorni occupazionali» si rileva come tra il 2014 e il 2018 sia aumentata la percentuale di laureati occupati (78,4%), mentre solo il 69,5% della popolazione in possesso di diploma risulti lavorativamente attiva. Se il tasso di occupazione dei 18-24enni che abbandonano precocemente gli studi è del 33,6%, la percentuale sale al 69,5% dei diplomati e raggiunge il 78,4% per i 30-34enni laureati. 

Donne più istruite, ma meno occupate

Le donne, in Italia come in Spagna, studiano di più e raggiungono risultati migliori rispetto alla controparte maschile: il 63,8% delle donne di età compresa tra i 25 e 64 anni è in possesso almeno del diploma, contro il 59,7% degli uomini. In un’ottica più generale, il 75,9% dei 25-34enni è in possesso almeno del diploma di scuola secondaria superiore, contro il 47,9% dei 60-64enni. 

«La quota di popolazione di 25-64 anni con almeno un titolo di studio secondario superiore è il principale indicatore per valutare il livello di istruzione formale conseguito in un Paese – si legge nel rapporto dell’Istituto nazionale di statistica – Il diploma è infatti considerato il livello minimo indispensabile per acquisire le competenze di base richieste nella società attuale e, ragionevolmente, anche nella futura». 

Il divario tra Nord e Sud Italia

Nelle rilevazioni dell’Istat si riconferma il divario tra Nord e Sud Italia. Nel Mezzogiorno solo poco più di un adulto su due ha conseguito almeno il diploma di scuola superiore, mentre nel Settentrione l’abbandono scolastico si è ridotto, facendo crescere  il numero di persone in possesso di diploma o di laurea, nel Sud Italia la crescita è minore. 

I dati sull’abbandono scolastico

L’abbandono scolastico è più marcato tra i giovani stranieri (37,6% contro 12,3% degli italiani), e la percentuale si accentua anche tra Nord e Sud Italia. Prima del completamento del sistema secondario superiore, l’abbandono scolastico si attesta al raggiunge il 18,8% nel Mezzogiorno, e scende al 12,2% nel Nord, mentre registra il minimo nazionale nel Centro Italia (10,7%). 

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