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Savona, uccide l’ex moglie e si costituisce: «Non sono pentito, l’ho fatto per soldi e non per amore»

15 Luglio 2019 - 19:28 Fabio Giuffrida
omicidio savona
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Si è costituito dopo aver saputo di aver ferito anche una bambina: «Mi si è smossa la coscienza»

Domenico Massari, 48 anni, va nello stabilimento balneare di Savona in cui si trova l’ex moglie, Deborah Ballesio di 40 anni, che stava trascorrendo una piacevole serata di karaoke, spara tra la folla, urla «Ti ricordi di me?», uccide la donna, ferisce altre tre persone e fugge via andando verso l’autostrada e minacciando un autista con la pistola. Poi si fa portare a Arma di Taggia e infine, nel cuore della notte, si costituisce sparando tre colpi di pistola davanti al portone del carcere.

Perché si è costituito

L’uomo si è costituito non perché temeva che le forze dell’ordine potessero trovarlo ma perché «gli si è smossa la coscienza» dopo aver saputo di aver ferito anche una bambina, oltre a una donna di 62 anni con un proiettile nella gamba e una ragazza colpita di striscio.

E agli agenti della Penitenziaria del carcere di Sanremo, mentre gli mettevano le manette ai polsi, ha detto di «essere consapevole di quello che ha fatto e di non essersi pentito» affatto.

Il movente dell’omicidio

Nei confronti della sua ex, Massari recriminerebbe non solo di averlo lasciato ma anche, ma soprattutto, spiega lui, di aver preso e usato i suoi soldi. L’uomo poi non avrebbe più trovato del denaro nascosto in casa. Per lui a prenderlo sarebbe stata la sua ex moglie. Da qui la decisione di toglierle la vita.

All’uomo – a cui sono state sequestrate la pistola, una Smith & Wesson calibro 357 usata per commettere l’omicidio, decine di proiettili e due coltelli – è stato contestato l’omicidio premeditato dell’ex moglie oltre ai reati di tentato omicidio, lesioni aggravate dall’uso dell’arma, ricettazione della pistola rubata e porto illegale di armi.

I precedenti

Nell’agosto del 2015 l’uomo aveva dato fuoco al locale di lap dance “Follia” di Altare, gestito dalla moglie. L’episodio era avvenuto dopo una serie di liti e molestie che gli erano costati un patteggiamento a tre anni e due mesi per danneggiamenti e stalking e il divieto di avvicinarsi alla donna.

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