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Caso Cucchi, ecco l’audio integrale della deposizione di Casarsa in aula

16 Luglio 2019 - 14:19 Sara Menafra
Il generale dei carabinieri, indagato per falso, ha parlato per la prima volta nel corso dell'udienza preliminare a porte chiuse

Nell’udienza preliminare a porte chiuse, dove risponde dell’accusa di falso per il filone dedicato al cosiddetto depistaggio del processo sulla morte di Stefano Cucchi, il generale Alessandro Casarsa ha preso la parola per la prima volta in una udienza (gli era stato chiesto di deporre anche nel processo in cui quattro carabinieri rispondono della morte del giovane geometra romano).

La trascrizione dell’audio integrale

In questa circostanza voglio confermare quanto da me dichiarato nell’ambito delle dichiarazioni davanti al pubblico ministero. Per me la vicenda è iniziata la mattina del 27 ottobre del 2009 quando ho chiesto al colonnello Cavallo, mio primo collaboratore, di raccogliere tutte le relazioni di servizio che erano state realizzate da tutti i militari che a vario titolo erano entrati in contatto con l’arrestato Stefano Cucchi.

Dovevano essere raccolte, era un quadro della situazione. Io non ho mai saputo che era stata prodotta più di una relazione. A me le relazioni che sono state trasmesse erano uniche ed erano originali, non ho mai sentito parlare di modifiche fatte alle relazioni di servizio. Quindi era una attività di raccolta e trasmissione di queste indicazioni. In merito ad un’altra accusa che mi è stata mossa durante l’interrogatorio: mi è stato detto come fossi entrato a conoscenza di alcuni dati tecnici che riguardavano la vicenda e come ho potuto inserirli in una mia relazione.

Io al tempo dell’interrogatorio, a gennaio, non ricordavo come avessi avuto queste informazioni. Poi ho ricostruito la vicenda, anche sentendo le persone che erano con me in quei giorni. Ora posso affermare che il pomeriggio del giorno 30 ottobre, la mattina fu fatto il rapporto del comandante provinciale. La sera, il pomeriggio tardi, ho raccolto queste indicazioni che poi ho comunicato al colonnello Cavallo per concludere la relazione che stavo preparando. Quindi, a domanda, posto che io allora ero il comandante del gruppo Roma, io tenevo il contatto con il comandante provinciale (Vittorio Tomasone ndr) non ho mai avuto contatti né con i magistrati né con i medici legali coinvolti in questa vicenda.

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