Eletta Ursula von der Leyen. Lega e M5s si spaccano, leghisti furiosi: «Gravissimo asse Merkel, Macron, Renzi, 5 Stelle»
Ursula von der Leyen (Vdl) sarà il nuovo presidente della Commissione europea, la prima donna a ricoprire la carica. La politica – accolta con un applauso al termine del voto – è stata eletta con 383 voti, 9 in più rispetto alla maggioranza di cui aveva bisogno (374). I voti contrari sono stati 327.
Finisce così una lunga giornata a Strasburgo. La giornata era iniziata con il discorso della candidata al Parlamento europeo. Dopo la selezione degli scrutatori è partito il voto – a scrutinio segreto – poco dopo le 18:15 ed è durato circa mezz’ora. Il suo predecessore Jean Claude-Juncker – che le lascerà il posto a partire dal primo novembre – era stato eletto con un maggioranza ben più ampia di 422 voti, pari al 56,19% del voto, contro il 51,27% ottenuto da von der Leyen. Alla candidata sono mancati 75 voti dei partiti principali: Ppe-S&D-Liberali. Infatti, sono stati determinanti i 14 sì del Movimento 5 Stelle che nel pomeriggio hanno dichiarato di voler votare a suo favore. Rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa, Vdl ha attribuito il piccolo margine con cui ha vinto all’insoddisfazione diffusa tra i parlamenti per l’accantonamento del sistema dello spitzenkandidaten. Nel suo discorso al parlamento von der Leyen ha dichiarato di essere «sopraffatta» ed ha invitato i gruppi nel parlamento a cooperare, ringraziandoli per il sostegno: «Vi ringrazio per la fiducia che riponete in me. È la fiducia che riponete nell’Europa, in un’Europa forte e unita, da est a ovest, da nord a sud, pronta a lottare per il suo futuro anziché per al suo interno».
La spaccatura nel Governo
Il Governo italiano si è diviso sul voto. Il Movimento 5 Stelle aveva dichiarato di voler votare a favore della candidata, come confermato in un post su Facebook da Fabio Castaldo, vicepresidente del parlamento. Dopo il voto i pentastellati hanno rivendicato di essere stati «l’ago della bilancia».
A poche ore dal voto i sovranisti di Identità e Democrazia, il gruppo di cui fa parte anche la Lega, non avevano ancora sciolto le loro riserve. Ma a scrutinio ancora in corso, Marco Zanni, presidente leghista del gruppo ID al Parlamento europeo, ha confermato di aver votato in linea con i compagni sovranisti. «La delegazione della Lega ha espresso voto contrario alla candidata alla presidenza delle Commissione europea, Ursula von der Leyen», ha dichiarato Zanni in un comunicato stampa, aggiungendo che la scelta sarebbe motivata «dall’assenza di cambiamento che abbiamo riscontrato nei contenuti e nelle proposte fatte dalla candidata. Non ci piace dare il nostro voto a favore di programmi troppo spostati a sinistra che sono, peraltro, lo specchio di quelli che abbiamo già visto nella scorsa legislatura». Come ha dichiarato a Open l’eurodeputato Dino Giarrusso, il Movimento si augura di ricevere in cambio una posizione di rilievo. Ma nel Governo è già scontro tra le parti. In un comunicato stampa la Lega ha definito l’appoggio il voto dei 5 stelle «gravissimo», accusando i partner di Governo di un inciucio con il Partito democratico. «Avrebbe potuto essere una svolta storica – scrive via Bellerio.- la Lega è stata coerente con le posizioni espresse finora, ha tenuto fede al patto con gli elettori e difende l’interesse nazionale».
I blocchi
Nel corso della giornata la von der Leyen ha incassato la fiducia da parte del suo partito (il Partito popolare europeo, il gruppo di centrodestra, primo partito nel parlamento) sia, a mezzora dal voto, del gruppo dei liberal democratici che hanno annunciato in una conferenza stampa convocata improvvisamente di volere appoggiare il ministro della Difesa tedesco. I socialisti in parlamento avevano accolto con un po’ di scetticismo le sue parole, ma la maggioranza del partito – esclusi circa un terzo dei deputati, tra cui spiccano i socialisti tedeschi – dovrebbe votare a favore. Contrari i Verdi e il blocco dei sovranisti.
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