Di Maio: «Taglio del cuneo e incontro con le parti sociali». La flat tax? «Sono perplesso»
Luigi Di Maio interviene (tardivamente?) su economia, sindacati e legge di bilancio e lancia una proposta al premier Giuseppe Conte (in risposta all’incontro che l’altro vicepremier, Matteo Salvini, ha avuto con i sindacati nei giorni scorsi?): un workshop di più giorni a palazzo Chigi tra governo e parti sociali. Il premier non ha fatto mancare la sua risposta e in mattinata, via agenzia, è arrivato il sì.
Il vicepremier e leader grillino prende carta e penna e scrive al Sole24Ore. La lettera, pubblicata stamane 17 luglio, vede al centro la prossima legge di bilancio. Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, insiste perché all’interno del governo sia avviato «un percorso di dialogo ampio e costante». E aggiunge: «Solo uno sforzo veramente ampio e collettivo, quando si è alla guida della seconda forza manifatturiera d’Europa, può garantire il raggiungimento degli obiettivi desiderati».
La flat tax
Secondo Di Maio, per dare reale attuazione alla fase 2 del governo, «è arrivato il momento di abbassare le tasse». Il vicepremier si dice consapevole di non disporre di risorse illimitate e per questo motivo «sarà fondamentale rendere il più efficace possibile questo intervento puntando principalmente al ceto medio, che ha pagato lo scotto più alto della crisi che ci stiamo lasciando alle spalle».
Sul fatto che si riescano a trovare risorse per 30 miliardi di euro l’anno per la flat tax, come sostiene la Lega, Di Maio mostra «serie perplessità», ma aggiunge di sperare «di poter essere smentito». Intanto, nell’ambito delle risorse disponibili, «credo che le nostre finanze ci permettano di realizzare un intervento significativo di taglio del cuneo fiscale».
Poi la proposta, già avanzata al Presidente del Consiglio: «Che si apra Palazzo Chigi a tutte le categorie di questo Paese per un workshop di più giorni tra Governo e parti sociali», scrive Di Maio. E conclude con una stoccata al leader della Lega: «Anche io sono Ministro e capo politico. Ma credo che quando si rappresenta un Paese, non ci sia da rispondere ad iniziative divisive con altrettante ancor più divisive».
In copertina Luigi Di Maio/Facebook
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