Missili contro di lui, Seawatch, gattini e focacce. 24 ore di Salvini social: tutto meno la Russia
Dice che non riferirà in Parlamento, poi cambia idea ma non si presenta lo stesso, l’opposizione e gli alleati lo attaccano, Luigi Di Maio lo accusa addirittura di aver organizzato il contestato vertice con i sindacati per sviare dall’inchiesta sulla trattativa di Mosca tra russi e leghisti.
Matteo Salvini è sotto assedio: lo scandalo del Metropol è, da giorni, su tutti i media italiani e stranieri e la strategia adottata dal ministro è chiara: bisogna parlare d’altro, spostare l’attenzione. La quantità e la varietà di post pubblicati in questi giorni su Twitter e Facebook ha dell’incredibile.
I gattini
Poche ore dopo la bagarre in aula con la proteste dei deputati dem, Salvini su Twitter ha già voltato pagina e pensa ai gattili romani:
Ordine pubblico e droghe
Nel giorno dello sgombero di Primavalle, Salvini parla di ordine pubblico e spacciatori: «La struttura era pericolante, chi ha cercato di impedire lo sgombero non solo ha ostacolato la legge ma ha messo a rischio la vita di chi viveva lì». Poche ore prima l’affondo sui sequestri record di droghe: «Nessuna tolleranza per i venditori di morte. Grazie a Forze dell’Ordine e inquirenti che tengono sempre alta la guardia».
Gelato e focaccia
A Genova per intervenire sui beni confiscati alla Mafia, Salvini si concede una pausa gelato: «Focaccia e gelato al volo nello splendido borgo di Boccadasse, a Genova, prima di rientrare a Roma.
Che colori stupendi!».
I missili
Nel giorno del ritrovamento di un arsenale da guerra nella casa di un ex deputato di Forza Nuova, Salvini non sembra scomporsi più di tanto. Ventiquattr’ore dopo il ritrovamento di pistole, fucili, munizioni, e addirittura di un missile, il ministro stupisce tutti con un’uscita smentita da Digos e Procura: «Quel missile – dice – serviva a uccidermi».
Immigrazione clandestina
Ong, scafisti e il braccio di ferro con Carola Rackete. Salvini fissa in alto, sulla sua pagina Facebook, le prove che vedrebbero le ong in contatto con i trafficanti di essere umani, smentite dalle procure.
Il caso Bibbiano
Poi il caso Bibbiano. Il vicepremier della Lega torna a parlare dello scandalo sugli affidamenti in Emilia Romagna, trasformato in un cavallo di battaglia dalla stampa di destra per via del coinvolgimento di un sindaco del Pd (che non ha nulla a che vedere con gli affidamenti e il cui ruolo è stato molto ridimensionato):
In questo momento di difficoltà, Salvini chiama a raccolta i suoi: «Possono insultarci e minacciarci, ma se voi ci siete io ci sono e vado avanti come un treno».
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