Quanto è giovane il Parlamento europeo? Il pianeta Ue raccontato da 4 deputati under 35
La più giovane deputata di sempre nella storia dell’Unione europea ha 21 anni ed è stata eletta quest’anno. Si chiama Kira Peter-Hansen ed è una deputata socialista danese. Non è l’unica. Negli ultimi anni la destra e la sinistra europea hanno espresso diversi politici giovani, se non giovanissimi, alcuni dei quali sono riusciti ad arrivare al Parlamento europeo.
Ci sono verdi come Magid Magid, 30 anni, sindaco di Sheffield in Inghilterra diventato europarlamentare, o come Markéta Gregorová (26 anni), Rasmus Andresen (33 anni), Saskia Bricmont (34 anni). Tra i Verdi sono 18 in totale (su 75) ad avere 35 anni o meno. Sette di più rispetto al partito socialista (11 in totale), dove la più giovane – la socialista spagnola Alicia Homs – ne ha 25. La stessa Ska Keller, la spitzenkandidaten del partito dei Verdi, uno dei giovani politici più di rilievo nel nuovo parlamento, ne ha soltanto 37.
Anche dalla parte dei sovranisti, i giovani la fanno da padrone. È il caso di leghista Marco Zanni, capogruppo del partito di Matteo Salvini e Marine Le Pen, Identità e Democrazia. Lo stesso partito conta tra i suoi membri l’enfant terrible del Raggruppamento nazionale, Jordan Bardella (23 anni), Vincenzo Sofo (33 anni), fidanzato della nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal, a sua volta una politica di successo.
Che l’età media del parlamento si sia abbassata rispetto alla precedente legislatura è un dato di fatto: tra il 2014 e il 2019 l’età minima era di 29, il deputato massimo aveva 89 anni, con una media di 55 anni (51 per l’Italia). Oggi invece la media europea è scesa a 50 e quella italiana al 49. Non molto certo, ma questo cambiamento racconta una tendenza più ampia.
Non è un caso che entrambi gli schieramenti – i Verdi e sovranisti di Identità e Democrazia – vantino giovani deputati, anche in posizioni di rilievo. Nell’epoca di Sebastian Kurz, il 32enne ex cancelliere austriaco, icona della destra europea prima dello scandalo che ha decretato la fine del suo Governo, i giovani volti dei sovranisti incarnano l’elemento di novità che vuole incarnare la loro politica.
Lo stesso si potrebbe dire dell’onda verde, nell’epoca di Greta Thunberg e del movimento studentesco di Fridays for Future. E sono anche i partiti stessi che in campagna elettorale hanno marciato molto sulla necessità di occuparsi dei giovani e ringiovanire le istituzioni. Basta pensare alla proposta del Movimento 5 Stelle che chiedeva, oltre alla chiusura del parlamento europeo, anche l’Erasmus per tutti e più fondi per gli studenti.
Quanto si tratta di un’operazione retorica o un fenomeno di superficie, o quanto invece il parlamento si dedicherà ai giovani dipenderà dall’incerta maggioranza su cui dovrà far affidamento la neo-eletta Ursula von der Leyen.
Per il momento il nuovo Presidente ha dichiarato in termini vaghi di volere introdurre maggiori garanzie per i giovani in tutti i Paesi e ha promesso di triplicare il bilancio per gli Erasmus. All’insegna di maggiore «giustizia e più equità», come ha dichiarato nel suo discorso al parlamento.