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I genitori di Giulio Regeni alla Camera: «Nessun passo in avanti». Fico: «L’Egitto deve rispondere»

La famiglia del ricercatore ucciso nel 2016 ha chiesto al presidente del Consiglio Conte il ritiro dell'ambasciatore italiano. La commissione parlamentare d'inchiesta non è ancora partita

Un’ora e mezza di incontro a Montecitorio tra i genitori di Giulio Regeni, il presidente della Camera Roberto Fico e quello del Consiglio Giuseppe Conte. «Questo caso unisce tutte le istituzioni e tutti i partiti politici» ha detto il presidente della Camera Fico, che continuerà nell’interruzione dei rapporti tra il parlamento egiziano e la Camera dei deputati. Un provvedimento fortemente simbolico, che non aveva avuto però una linea simile da parte delle altre istituzioni.

La famiglia del ricercatore ha ribadito la richiesta di ritiro dell’ambasciatore italiano al Cairo: il provvedimento era stato adottato a causa della scarsa collaborazione delle autorità locali nelle indagini, ma ad agosto 2017 l’ambasciatore era stato fatto rientrare in Egitto. Su questo il presidente della Camera ha detto: «L’Egitto deve rispondere alle domande dell’Italia».

«Da novembre non ci sono contatti tra la procura di Roma e quella del Cairo. Non ci sono passi avanti, la situazione non è mai stata così negativa»: così l’avvocato Alessandra Ballerini ha sintetizzato la situazione delle indagini all’uscita dall’incontro a Montecitorio.

Lo scorso 30 aprile, la Camera aveva votato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. C’erano state molte polemiche perché durante il dibattito prima del voto finale, c’erano pochissimi parlamentari in aula. Ora i singoli partiti hanno scelto i membri della commissione, che però non si è ancora insediata.

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