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Cosa c’entra il sindaco Pd di Bibbiano con i bambini portati via dalle famiglie

19 Luglio 2019 - 06:09 Felice Florio
Le contestazioni a suo carico riguardano la pubblica amministrazione: abuso d'ufficio e falso ideologico

Lo scorso 27 giugno, un’inchiesta nominata “Angeli e Demoni” ha iniziato a comparire sulle pagine dei giornali. Tra i primi a darne notizia, il quotidiano locale Reggio Sera. Un presunto sistema illecito di gestione di minori in affido gestito dai servizi della Val d’Enza aveva sconvolto la cittadina di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Tra le 18 persone sottoposte alle misure cautelari c’era anche il sindaco Andrea Carletti.

In quelle ore, oltre 100 carabinieri vennero impiegati nelle perquisizioni domiciliari degli indagati, accusati a vario titolo di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Nei giorni successivi, vennero iscritte nel registro degli indagati altre 9 persone, tra cui anche gli ex sindaci di Montecchio Emilia e di Cavriago, Paolo Colli e Paolo Burani, in carica all’epoca dei fatti e accusati di abuso d’ufficio.

Cosa c’entra l’ex sindaco Carletti

Le contestazioni a suo carico sono riferite a reati contro la pubblica amministrazione: abuso d’ufficio e falso ideologico. Secondo il suo legale, si tratta di accuse che «In sostanza riguardano la maggior parte delle attività che vengono svolte da tutti i comuni in Italia nell’affidamento di incarichi e prestazioni a soggetti che possono essere associazioni o professionisti».

Nell’ordinanza del Gip di Reggio Emilia, si legge di «una piena consapevolezza dell’illiceità del sistema (sempre dal punto di vista amministrativo, ndr) e dell’assenza di qualunque forma di procedura o evidenza pubblica volta all’affidamento del servizio pubblico di psicoterapia a soggetti privati».

Secondo il Gip, Carletti avrebbe comunque disposto «lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica “La Cura”, della cui istituzione si era personalmente occupato anche attraverso pubblici convegni organizzati a Bibbiano, in cui si rendeva egli stesso relatore e ai quali venivano invitati a partecipare (retribuiti) gli operatori».

La sospensione del sindaco e le reazioni politiche

A partire dall’8 luglio, Carletti non è più il sindaco del Comune di Bibbiano. Dopo la sospensione disposta dalla Procura, lo stesso Carletti ha deciso di autotosospendersi anche dal Partito Democratico. La sua vicenda, infatti, ha avuto ripercussioni anche in casa dem. Il 4 luglio, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Nazareno, gli esponenti del Pd hanno denunciato la campagna di odio sui social messa in moto ai danni del partito.

«Io col Pd non ci voglio avere nulla a che fare, con il partito di Bibbiano che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli non voglio averci nulla a che fare e sono stato in questo anno quello che più ha attaccato il Pd». Ha detto in diretta su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, il 18 luglio.

In realtà nessuno avrebbe utilizzato l’elettroshock su quei bambini. Nell’ordinanza è scritto chiaramente che, la cosiddetta “macchina dei ricordi”, utilizzata dalle psicoterapeute indagata, altro non è che un dispositivo Neurotek. Si tratta di un apparecchio usato nell’ambito della psicoterapia EMDR ed è accettato dalla comunità scientifica. Lo strumento non invia nessuna scarica elettrica ai bambini, permette piuttosto di mandare ai pazienti stimoli tattili e acustici.

«Zingaretti dice che strumentalizzo – ha detto durante un comizio, il 5 luglio, Giorgia Meloni -. Ma a Bibbiano ci dovevi andare tu perché c’è un sindaco del Pd in carcere». Il sindaco in realtà ha ricevuto, come misura cautelare, gli arresti domiciliari. «Il Pd di Bibbiano ha espresso solidarietà al sindaco, non alle vittime, ed è accusato di rubare i figli ai propri genitori. Anche l’Anpi ha espresso solidarietà a Carletti: siccome faceva le iniziative sull’anti-fascismo, se rubava i bambini chi se ne frega», ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia.

Cosa dice l’ordinanza a proposito del sindaco di Bibbiano

Carletti – si legge nelle quasi 300 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare – ha omesso di «effettuare una procedura a evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di psicoterapia avente un importo superiore a 40.000 €, intenzionzalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale al centro studi Hansel e Gretel […] consentendo ai medesimi l’utilizzo gratuito dei locali della pubblica struttura “La Cura” di Bibbiano, messi a disposizione dall’Unione Comuni Val d’Enza». Il reato contestato a al sindaco del Pd è quello del’art. 323 del codice penale, ovvero abuso d’ufficio.

Non c’è nulla nell’ordinanza che possa collegare il sindaco o il Partito democratico ai presunti abusi sui minori. «I citati professionisti, in qualità di concorrenti “extranei” al reato, avevano in tal modo assicurato l’ingiusto profitto corrispondete a 135 € l’ora per ogni minore, a fronte del prezzo medio di mercato della medesima terapia del valore di 60/70 € l’ora, nonostante la Asl di Reggio Emilia potesse farsi carico mediante i propri professionisti del servizio pubblico e gratuitamente. Ciò con pari danno per la Pubblica Amministrazione ad oggi stimato in oltre 200.000 euro».

I reati attribuiti a Carletti sarebbero stati commessi «in costante raccordo con la Anghinolfi (dirigente dei servizi sociali, ndr) e pienamente consapevole della totale illiceità del sistema sopra descritto e dell’assenza di qualunque forma di procedura ad evidenza pubblica. Carletti disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della onlus Hansel e Gretel (Foti, Bolognini e Testah) all’interno dei locali della struttura pubblica de “La Cura”».

E ancora il sindaco «sosteneva altresì, nella permanenza di tali illecite condizioni, le attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro studi anche attraverso pubblici convegni organizzati a Bibbiano di cui si rendeva egli stesso relatore e ai quali venivano invitati a partecipare (retribuiti), Foti e la Bolognini».

«Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici», è l’altro reato contestato al sindaco. Nell’ordinanza si legge che il sindaco, insieme ad altri tre dei soggetti indagati, «facevano in modo che i componenti del Consiglio e della Giunta dell’Unione Comuni Val d’Enza attestassero il falso rispettivamente in sede di approvazione del bilancio e di approvazione del Piano Economico di Gestione degli anni 2016, 2017 e 2018, attestando in atto pubblico una diversa causale di imputazione delle somme in disamina».

Non ci sono elementi per sostenere che il sindaco di Bibbiano sapesse dei presunti abusi sui bambini. Non si può negare, invece, che Carletti, in qualità di delegato per le politiche sociali dell’Unione Val d’Enza, «era consapevole del coinvolgimento dell’associazione Hansel e Gretel nel progetto dello Spazio La cura, tanto da darne ampia pubblicità».

Si legge sempre nell’ordinanza: «Sul sito del Comune di Bibbiano è ancora presente il comunicato pubblicato il 20 settembre 2018 e firmato dal sindaco Carletti, dove espressamente si asserisce di aver convogliato “attorno al progetto, il contributo dell’associazione Sentire le voci e del Centro Studi Hansel e Gretel: senza il loro apporto non sarebbe stato possibile avviare il servizio con la rapidità ed efficacia necessarie a dare ai bambini le risposte adeguate”». L’associazione “Sentire le voci” risulta estranea alle indagini.

«Vi è una chiara attività di promozione da parte dell’amministrazione – continua l’ordinanza – dell’attività scientifica e formativa di Hansel e Gretel. […] Dunque, il sindaco Carletti non solo era perfettamente a conoscenza del coinvolgimento degli psicologi di Hansel e Gretel, ma attivamente, in comunicati pubblici e audizioni anche alla Camera dei Deputati, forniva “copertura” politica». Poi seguono le motivazioni di questa presunta “copertura”:

  • Omettendo di indicare il costo di tale collaborazione e le modalità illegittime della corresponsione dei compensi;
  • Anzi falsamente e subdolamente facendo intendere che si trattasse di una mera collaborazione scientifica a titolo gratuito.

«Ne consegue – si legge ancora – che la sua posizione, lungi a limitarsi a una mera omissione […] si adoperava per consentire la prosecuzione della attività ottenendo anche un notveole ritorno di “immagine” oltre che di incremento dei fondi a disposizione del proprio settore di competenza. La collaborazione (del sindaco, ndr) si è estrinsecata come essenziale al fine non tanto di consentire l’originario affidamento illegittimo della attività, quanto piuttosto la sua prosecuzione nel tempo. La reiterazione nel tempo di tali assegnazioni di incarichi di psicoterapia poteva procurare quel vantaggio cui i privati anelavano, cosa che non sarebbe stata cero possibile senza la chiara copertura politica di Carletti».

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Foto di copertina: pagina Facebook di Andrea Carletti Sindaco Insieme per Bibbiano

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