Fucili, pistole e una foto del Duce: nuovo sequestro di armi ai neonazisti in Toscana
La storia dell’arsenale sequestrato ai neonazisti si “arricchisce” di un nuovo capitolo, con il ritrovamento, da parte della polizia, di un ritratto incorniciato del Duce insieme a un piccolo arsenale in una casa della frazione Antona di Massa Carrara nella disponibilità di Fabio Del Bergiolo, l’ex funzionario doganale di Gallarate, in provincia di Varese, arrestato nei giorni scorsi per il caso del missile aria-aria recuperato in un hangar nel Pavese. Gli agenti hanno messo sotto sequestro un fucile Sig Sauer modello 550, un machete, un arco Compound con 13 dardi, una pistola, un treppiede per mitra, una balestra, una cassetta con 11 ordigni inerti tra bombe a mano e mortai, munizioni di vario calibro.
Il nuovo ritrovamento
Un nuovo sequestro d’armi, dunque, nell’ambito dell’operazione ‘Matra’, che nei giorni scorsi ha consentito di sequestrare un missile e un arsenale di armi da guerra. È stato ritrovato anche vario materiale su nazismo e fascismo, come 34 Dvd dal titolo “Hitler e il terzo Reich”, 13 videocassette intitolate “Urss – dalla caduta degli Zar al crollo di un mito” e un’altra su “Il trionfo della volontà”. Del Bergiolo è un ex ispettore di dogana specializzato nell’antifrode, già al centro delle cronache per una truffa mentre era in servizio a Malpensa nel 2003 e per essere stato candidato a Gallarate nelle file di Forza Nuova durante le elezioni politiche del 2001.
Altre perquisizioni, in un’indagine svolta dalla Digos di Torino in collaborazione con gli omologhi uffici di polizia di Milano, Novara, Varese e Massa con il coordinamento dell’Ucigos, sono state svolte in abitazioni e depositi di materiale militare a Peschiera Borromeo (Milano), Sesto Calende (Varese) e Castelletto Ticino (Novara). L’intento è quello di risalire la filiera del commercio del materiale già sequestrato. Anche l’Fbi sta svolgendo accertamenti nel caso dei sequestri di armi, tra cui un missile aria-aria. L’intervento, spiega l’Ansa, viene svolto di intesa con la Direzione generale della polizia di prevenzione italiana e riguarda la parte di materiale che risulta di fabbricazione statunitense.
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