Pitbull morto a Napoli dopo due colpi di un poliziotto: ecco il video dove attacca e morde uno degli agenti
Il 12 luglio 2019 un pitbull era stato ferito con dei colpi d’arma da fuoco dagli agenti della Polizia di Stato durante un arresto avvenuto a Napoli. L’animale, soccorso dagli agenti dell’Unità Cinofila, è morto presso un centro veterinario. Sono circolati diversi video sull’accaduto accusando gli agenti, da quello che ha sparato a quello che avrebbe preso a calci il pitbull. In un articolo di Open del 16 luglio 2019 avevamo pubblicato in esclusiva i referti medici degli agenti feriti durante l’arresto, incluso quello morso dal pitbull del delinquente.
In un post Facebook del 16 luglio 2019 il Capo Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi, il contenuto dell’articolo di Open è una «Fake News».
Enrico Rizzi, che vanta di una pesante e recente condanna in Cassazione per aver diffamato una persona deceduta, oggi 20 luglio 2019 si è presentato a Napoli per una manifestazione contro il poliziotto affiancato dagli attivisti e animalisti che lo ascoltano, incuranti che il 18 luglio 2019 era uscito un’altro video – ripreso da un’altra inquadratura – dove si dimostra l’aggressione da parte dell’animale aizzato dal suo padrone contro gli agenti. Inoltre, si dimostra che il primo agente di polizia, quello che ha riportato i danni alla caviglia riportate nel referto, non gli stava tirando calci per un presunto istinto di cattiveria ma cercava di scappare dai morsi del pitbull.
Enrico Rizzi e la condanna raccontata durante la manifestazione a Napoli
Enrico Rizzi, durante la manifestazione tenutasi a Napoli oggi 20 luglio 2019 come si può vedere dal suo video su Facebook, ha affermato e contestato di essere stato condannato «soltanto» per aver definito «assassino» un cacciatore a seguito della sua morte. Il cacciatore in questione era Diego Moltrer, il Presidente del Consiglio Regionale del Trentino Alto-Adige, definito dallo stesso Rizzi non solo «assassino» ma anche «vigliacco» e «infame» – e non solo – esprimendo un vero e proprio attacco gratuito alla dignità del defunto. Per Rizzi non c’erano solo i 34 mila euro di risarcimento, ma anche 5 mila euro di multa per diffamazione e altri ancora per le spese di giudizio, per un totale di oltre 50 mila euro.
Nel 2015 Rizzi aveva «festeggiato di nuovo» sostenendo che la denuncia nei suoi confronti stava procedendo verso l’archiviazione, ma alla fine è stato condannato al terzo grado di giudizio. Moltrer era stato trovato privo di vita nei boschi a causa di un arresto cardiaco durante una battuta di caccia, notizia che aveva scatenato l’animalista che non aveva poi ritirato le sue dichiarazioni pubbliche sul defunto.
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