Val Susa, riparte la protesta No Tav: fiamme davanti al cantiere. Salvini: «Nessuna tolleranza per i criminali»
«Chi attacca la Polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’Alta Velocità è l’emblema di un Paese che vuole andare avanti e non indietro». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini è intervenuto sugli scontri avvenuti negli ultimi giorni in Val Susa.
«Nessuna tolleranza per i criminali – continua il vicepremier – mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori».
Gli scontri
Un falò con fiamme alte quattro metri, il tentativo di forzare una cancellata, il lancio di grossi petardi e razzi di segnalazione nautica contro le forze dell’ordine. È stato il culmine della dimostrazione No Tav della scorsa notte nei pressi del cantiere di Chiomonte, in Val Susa.
Gli attivisti identificati saranno denunciati per violazione dell’ordinanza della prefettura di Torino sul divieto di transito nella ‘zona rossa’ intorno al cantiere di Chiomonte. Per alcuni si aggiungerà il reato di ‘accensioni pericolose’. La Digos sta svolgendo le indagini, servendosi anche delle immagini delle telecamere nascoste nella zona, per individuare gli attivisti che si sono resi autori del lancio di petardi e razzi contro le forze dell’ordine. Per ora sono 20 le persone denunciate.
Una simpatizzante No Tav proveniente da Catania e un esponente del centro sociale torinese Askatasuna saranno denunciati per non avere rispettato il ‘foglio di via’ di cui erano destinatari. I protestanti erano partiti per un campeggio No Tav organizzato come ogni anno alla fine di luglio in val Susa. I manifestanti si sono poi spinti fino alla cancellata del cantiere dove hanno provato ad aprire la porta del recinto con un tronco di legno.
La reazione di 5s
A chiarire la posizione del M5s sugli scontri in Val Susa è poi intervenuto su Twitter il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uvo: «Da sempre condanniamo ogni forma di violenza e continueremo a farlo. Ognuno è libero di esprimere la propria idea ma senza usare violenza. Serve sempre massimo rispetto per le forze dell’ordine».
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