Tav, Toninelli licenzia l’ingegner Coppola: «Violato il contratto». Non firmò l’analisi costi-benefici
Pierluigi Coppola, uno degli esperti della commissione per l’analisi costi-benefici sulla Tav, che si era però dissociato dall’esito negativo della valutazione, è stato licenziato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A confermarlo è lo stesso dicastero, dopo che il quotidiano Il Messaggero aveva anticipato la notizia.
A Coppola sarebbe stato dato il benservito con una semplice mail, una “pec” firmata dal ministro Toninelli. Le motivazione del licenziamento, si apprende dal Mit, sono da attribuirsi al mancato rispetto da parte di Coppola delle regole stabilite dal contratto: il tecnico «ha violato la riservatezza rilasciando interviste non autorizzate e soprattutto resta un’ombra su di lui, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano».
Pierluigi Coppola, classe 1972, laureatosi alla Federico II di Napoli, professore associato di ingegneria dei Trasporti nel dipartimento di Ingegneria dell’Impresa all’università di Tor Vergata, non aveva firmata il documento con cui la Commissione aveva, di fatto, bocciato la Tav. La sua posizione sull’opera era in sostanza quella della Commissione europea: la rete ferroviaria integrata sviluppa i commerci aumentare il Pil salvaguardando l’ambiente e la sicurezza.
Sempre secondo Il Mesaggero ora sarebbe in bilico anche la posizione del presidente della Commissione Marco Ponti, padre dell’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione, su posizione diametralmente opposte rispetto a Coppola. Ponti era stato l’alfiere dello stop all’opera: la sua analisi era stata l’arma con cui il Movimento 5 Stelle e il premier Conte, si erano opposti alle posizione sì-Tav della Lega. Ora, però, il suo mandato, in scadenza a settembre. Potrebbe non essere rinnovato.
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