Legislative in Ucraina: stravince Zelensky, il comico diventato Presidente
Tre mesi dopo le elezioni che hanno visto il comico Volodymyr Zelensky vincere con il 73% dei voti, l’Ucraina è stata di nuovo chiamata a votare. Il «Beppe Grillo ucraino» ha infatti sciolto il Parlamento poco dopo le presidenziali e indetto nuove elezioni legislative per consolidare la maggioranza del suo partito, «Servo del popolo». E ce l’ha fatta: con il 42% dei voti alle elezioni legislative, il neoeletto presidente ha ottenuto il 21 luglio il miglior risultato mai raggiunto da una formazione politica a queste elezioni. Con questo risultato, Zelensky ha i numeri per portare a termine la riforma profonda del Paese che aveva promesso agli elettori. I risultati ufficiali sono ancora parziali, ma le percentuali sembrano talmente alte che il suo partito, Servitore del Popolo, potrebbe essere in grado di governare da solo.
Nel caso in cui sia invece nesessario formare una coalizione, le opzioni sono due: «Batkivchtchina», il partito dell’ex presidente Yuliya Timochenko (7,4 % dei voti), o «Holos», il partito creato dalla rockstar Sviatoslav Vakartchouk due mesi da, che è riuscito a ottenere il 6,5 % dei voti. Questa seconda opzione, l’alleanza con un partito palesemente riformista e liberale, darebbe un chiaro segnale sull’orientamento del governo. Il partito di Zelensky prende il nome dal programma televisivo che l’ha reso famoso, in cui il comico impersonava un uomo diventato presidente per caso che si dedicava alla lotta alla corruzione. Tra le fila della formazione politica troviamo per la maggior parte produttori, tecnici e attori con cui il neoeletto presidente collaborava in tv.
Tra i principali punti del programma del comico neoletto troviamo la lotta alla corruzione, già tentata dal suo predecessore ed ex avversario Poroshenko tramite la creazione di una Corte anti-corruzione formata tra l’altro da 35 giudici nominati tramite collaborazione internazionale. Zelensky conta poi di firmare una pace con la Russia per quanto riguarda la zona del Donbass. Pace che, ha specificato, avverrà soltanto se Vladimir Putin restituirà la regione, insieme alla Crimea. Tra i punti del programma anche emancipazione dal passato sovietico e occidentalizzazione.
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