Vaccini, aumentano le coperture. Ma l’obiettivo sul morbillo non è stato raggiunto
Aumentano le coperture per le vaccinazioni, ma «continua a destare preoccupazione il mancato raggiungimento dell’obiettivo del 95% per la vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia», nonostante si sia registrato un trend in crescita.
È la fotografia che emerge dai nuovi dati diffusi dal ministero della Salute per il 2018 sulle coperture per le vaccinazioni, obbligatorie e non. Prosegue il recupero per i bambini non vaccinati ma cinque regioni sono ancora lontane dalla soglia minima raccomandata.
Il report del ministero
«È necessario proseguire l’impegno, in termini di miglioramento dell’offerta e dell’accesso ai servizi», si legge nel report che rileva i dati riguardanti bambini e adolescenti. Ed è altrettanto fondamentale «la capacità di rispondere alle istanze dei cittadini per dissolvere i dubbi sulla efficacia, la sicurezza e l’utilità delle vaccinazioni».
Le vaccinazioni in età prescolare – quindi tra i 5-6 anni – aumentano del 2,01% per la quarta dose di anti-polio (90,71% nel 2018 rispetto a 88,69% nel 2017) e segnano un +3,47% per il ciclo completo di anti-morbillo (89,20% nel 2018 rispetto a 85,74% dell’anno precedente).
Il morbillo
La copertura per la prima dose contro il morbillo registra per il 2018 un +1,38% rispetto all’anno precedente. Ma il dato totale si ferma al 93,2%, a fronte del 95% necessario per eliminare la malattia. La copertura scende sotto il 90% a Bolzano.
Poliomelite
La copertura a 24 mesi contro la poliomelite – che viene utilizzata come indicatore per le vaccinazioni contenute nell’esavalente (difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio e Haemophilus influenzae b) – raggiunge nel 2018 il 95,09%: +0,48% rispetto al 2017. Sono 14 le regioni che superano il 95%. Valle d’Aosta e provincia autonoma di Trento vi si avvicinano, mentre sono 4 a registrare ancora una copertura sotto la soglia: Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Veneto. Bolzano, con il suo 83%, è ben lontana dal target.
In aumento anche i vaccini non obbligatori. Secondo il report l’anti-pneumococcica nel 2018 è arrivato al 91,6% ( +0,73%) e l’anti-meningococcica all’84,9% (+2,3%). Anche per le vaccinazioni effettuate nell’adolescenza si conferma un leggero miglioramento nelle coperture.
L’anagrafe vaccini
I dati saranno confrontati con quelli raccolti tramite l’Anagrafe nazionale vaccini ma solo quando «sarà stata completata l’acquisizione dei dati di tutte le Regioni, incluse le Province autonome di Trento e Bolzano, al momento in ritardo con la trasmissione», spiega il ministero della Salute.
L’Anagrafe nazionale vaccinale è attiva infatti da aprile, con l’inserimento di tutti i dati storici. Quando questo archivio sarà a regime «conterrà la registrazione di tutte le vaccinazioni effettuate, anche nella popolazione adulta/anziana, proprio per poter calcolare, in maniera puntuale, le coperture vaccinali non solo nei bambini e negli adolescenti su specifiche coorti di età, come avviene adesso, ma anche per ulteriori coorti della popolazione».
Uno «strumento per garantire la corretta valutazione delle coperture vaccinali, sia al fine di monitorare l’attuazione dei programmi vaccinali in atto su tutto il territorio nazionale, coerentemente con il Piano nazionale prevenzione vaccinale, sia di fornire informazioni agli organi nazionali, comunitari e internazionali nell’ambito dello svolgimento di funzioni e compiti correlati alla tutela della salute».
La ministra della Salute Giulia Grillo, ha firmato il decreto per la ripartizione dei fondi per la raccolta dei dati da inserire nell’Anagrafe nazionale vaccini mediante le anagrafi vaccinali regionali: il provvedimento sarà presto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Foto di copertina: ANSA | Lukas Barth-Tuttas
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