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Cosa è successo a Bibbiano, quarto capitolo: è stato usato l’elettroshock?

23 Luglio 2019 - 10:30 Giuliano Sarti
La Neurotek è uno strumento che non provoca elettroshock né da confondere con l’EMDR (pure utilizzata), una tecnica utilizzata in eventi traumatici particolarmente gravi.

Dalle carte emerge l’utilizzo di quella che veniva definita dagli operatori «macchinetta dei ricordi», la Neurotek, cioè uno strumento ad impulsi elettrici che i minori dovevano tenere fra le mani, durante le sedute di psicoterapia.

Uno strumento che non provoca elettroshock né da confondere con l’EMDR (pure utilizzata), una tecnica utilizzata in eventi traumatici particolarmente gravi. Gli inquirenti hanno deciso di farla analizzare.

Lo strumento, non commercializzato in Italia ma negli Stati Uniti, e non previsto dal nostro sistema sanitario, è stato rinvenuto durante le perquisizioni e, a prima vista, è sembrato innocuo anche se può procurare una pressione psicologica evidente sui bambini.

Gli incontri tra questi ultimi e gli psicoterapeuti avvenivano presso la struttura pubblica «La Cura», a Bibbiano. Grazie a questa attività gli operatori ricevevano quello che nellecarte è considerato «l’ingiusto profitto, di 135 euro l’ora per ogni minore (a fronte del prezzo medio di mercato della medesima terapia di 60-70 euro l’ora), nonostante l’Asl di Reggio potesse farsi carico, mediante i propri professionisti, gratuitamente di questo servizio pubblico».

Un «danno per la pubblica amministrazione (Unione Comuni Val d’Enza e Asl Reggio Emilia, che compartecipava al 50% delle spese)», si legge nell’ordinanza, «ad oggi stimato in 200.000 euro».

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