Tav, il «Sì» da Palazzo Chigi è pronto: venerdì il verdetto. Caos nel M5s
Il colpo di scena è previsto per venerdì, quando l’Italia – per non perdere i finanziamenti europei – dovrà comunicare alla Commissione europea cosa intende fare con l’alta velocità Torino-Lione, se crede di proseguire con i cantieri in Val di Susa o meno. Il premier Giuseppe Conte pare sia pronto a dire di sì alla Tav, un cambio di passo impensabile fino a qualche tempo fa.
E così, dopo gli attacchi sferrati dal ministro dell’Interno a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti per i suoi troppi «no» alle opere pubbliche di cui «l’Italia ha bisogno», anche Conte sembra andare contro Danilo Toninelli e la linea del Movimento 5 Stelle.
«Se l’unico atto del ministro Toninelli è licenziare l’unico professore (Pierluigi Coppola, ndr) a favore della Tav mi sembra che non ci siamo proprio», aveva detto Salvini da Firenze Rovezzano, in visita sul luogo del presunto attentato alla stazione che ieri ha tagliato in due l’Italia con il blocco totale dei treni dalle prime luci dell’alba.
Un «sì», quello del presidente del Consiglio, che creerà certamente ulteriore scompiglio nel Movimento, già fortemente provato, dal momento che molti 5 Stelle “puri”, specie in Piemonte, combattono da anni contro i cantieri dell’alta velocità Torino-Lione.
Come pure Beppe Grillo, no-tav della primissima ora, o Alessandro Di Battista che aveva definito la Tav «un’opera inutile» e aveva invitato Salvini a «non rompere i coglioni». Mentre lo stesso Toninelli si era riferito al tunnel come a «un buco inutile nella montagna» perché «chi se ne frega di andare a Lione».
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