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Bibbiano: no, l’articolo 403 del codice civile non è stato approvato nel 2017 dal Pd

24 Luglio 2019 - 10:30 David Puente
Secondo un utente durante il Governo PD sarebbe stato approvato un articolo del codice civile del 1942

Il 22 luglio 2019 l’utente Antonio Benni (@benq_antonio) pubblica un tweet con un video del senatore Lucio Malan dove viene discusso l’articolo 403 del codice civile. Mentre il senatore di Forza Italia parla del suo contenuto, l’utente sostiene che l’articolo sia stato fatto dal Partito Democratico con legge approvata il 2 maggio 2017:

Il tweet dell’utente Antonio Benni (@benq_antonio) dove sostiene che l’articolo 403c.c. sia stato approvato per legge il 2 maggio 2017.

«Bibbiano il senatore #Malan spiega L’art di legge #403cc in pratica se domattina ti metti contro un assistente sociale, magari di #Bibbiano non serve il giudice il bambino cambia famiglia la legge approvata il 2 maggio del 2017 indovinate chi governava?forse il #Pd !!!!?» scrive Antonio. A sostegno della sua affermazione pubblica un successivo tweet con un link al sito della Camera:

Le «prove» dell’utente per le sue affermazioni.

Il documento, come da screenshot pubblicato dallo stesso utente nel tweet, riporta come titolo «Modifica dell’articolo 403 del codice civile, in materia di intervento della pubblica autorità a favore dei minori A.C. 4299» ed è datato 10 maggio 2017. In pratica, l’utente nel tweet precedente sosteneva che la legge sarebbe stata approvata il 2 maggio 2017 ma lo stesso documento condiviso ci fa comprendere che al 10 maggio 2017 risultava essere ancora una progetto di legge e dunque non ancora approvato. Nel documento è presente anche l’articolo in vigore e quello proposto con la modifica:

A sinistra l’articolo in vigore, a destra le modifiche.

In realtà l’articolo 403 del codice civile venne approvato ben prima del 2017, precisamente attraverso il Regio Decreto n262 del 16 marzo 1942 all’articolo 403, appunto:

L’articolo 403 del R.D. 262 del 1942 con l’articolo 403 del codice civile.

Non si riscontrano modifiche all’articolo 403 del codice civile, nemmeno nel 2017 o nel 2018. Inoltre, la proposta di modifica era stata fatta dalla deputata del Movimento 5 Stelle Donatella Agostinelli insieme all’attuale ministro della Giustizia, Alfondo Bonafede, e consultando il suo iter non è andata oltre l’esame in commissione.

L’iter della proposta di legge del Movimento 5 Stelle.

Gli utenti, di fronte al tweet di Antonio, hanno reagito in diversi modi. C’era chi pubblicava lo screenshot con il testo dell’articolo del codice civile, c’era qualcuno che domandava quando mai c’era stata la modifica durante il governo del PD, persone convinte che la modifica sia stata fatta e su proposta del PD definendolo «partito di veri pedofili»:

L’utente convinto che sia una legge del PD e si sfoga definendolo «partito di veri pedofili»

Poi troviamo Massimo Frattini del sito Segnalidalcielo.it – sito che parla di UFO e di altre «cose» – convinto che ad approvare la legge sia stato il PD siccome «loro l’agenda dei Bielderberg Rothschild la devono portare avanti fino in fondo».

Uno dei commenti, quello di Massimo Fratini, al tweet di Antonio.

Le critiche del 2017 al M5S

Nel settembre del 2017 sul sito Movimento5Stelle.it era stato pubblicato un comunicato del gruppo parlamentare alla Camera in risposta alle critiche del blog di Gianni Lannes mosse sulla proposta di legge:

Rimaniamo stupiti leggendo le assurde accuse alla Pdl a prima firma di Donatella Agostinelli del Movimento 5 Stelle, esposte dal blog del dottor Gianni Lannes, proposta che secondo l’autore renderebbe più facile la sottrazione dei minori dalle famiglie e si intersecherebbe con la discussione inerente le vaccinazioni.

Ci sarebbe da ridere se non stessimo parlando di cose molto serie. La proposta di legge infatti, frutto di una prolungata riflessione e discussione, nasce dopo aver più volte ricevuto delle segnalazioni per casi di cattiva gestione nei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare di minori ed agisce sì sull’articolo 403 del codice civile ma andando però nella direzione opposta a quanto scritto dall’articolo di Lannes.

Infatti si è ritenuto quantomai opportuno ed urgente intervenire per limitare i rischi e gli abusi riguardanti le sottrazioni di minori alle proprie famiglie andando ad arginare il fenomeno con un controllo più stringente del Pubblico Ministero presso il Tribunale dei minori, così evitando sottrazioni arbitrarie e superficiali che creano un danno enorme ai bambini ed alle loro famiglie.

Come funziona il 403 c.c.

Non è così «semplice» come riportato nello stesso articolo che cito di seguito:

Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all’educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione

L’articolo dal sito Brocardi.it.

Come possiamo leggere da Brocardi.it, attraverso l’articolo 9 della legge 184 del 4 maggio 1983 introduce l’obbligo alla «pubblica autorità» di fare segnalazione al Tribunale dei minorenni. Rimane un atto amministrativo, che però deve essere motivato fornendo relazione dettagliata presso il Tribunale dei Minorenni. Giulia Ghezzi, assistente sociale comunale, racconta il processo attraverso un articolo del 2014 pubblicato sul suo sito Saperesociale.com:

  • si rileva la situazione di pregiudizio e si valuta l’urgenza di un intervento di tutela del minore;
  • il Servizio sociale riferisce al Sindaco la necessità di collocare immediatamente il minore in un luogo protetto;
  • il Sindaco o suo delegato firma il provvedimento per l’allontanamento urgente del minore;
  • il Servizio sociale organizza il collocamento del minore in luogo sicuro;
  • il Servizio sociale comunica tempestivamente il provvedimento alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni e provvede, anche successivamente, a fornire una dettagliata relazione sulla situazione e i motivi che hanno portato all’allontanamento urgente;
  • il Servizio sociale (fatto salvo eventuali casi in cui questa comunicazione sia in contrasto con le esigenze di tutela del minore o delle indagini) comunica tempestivamente il provvedimento ai genitori del minore dando conto delle motivazioni e informando della segnalazione all’autorità giudiziaria;
  • il responsabile dei Servizi sociali assume l’impegno di spesa necessario a sostenere l’intervento di protezione;
  • lo stato di necessità permane fino al provvedimento di pronuncia del Tribunale per i Minorenni, che può disporre l’allontanamento del minore dalla famiglia oppure il suo rientro.

Le linee guida

Da segnalare, inoltre, nel 2010 erano state approvate delle linee guida da parte dello stesso Ordine Assistenti Sociali – e presentato presso il Tribunale dei Minorenni insieme a magistrati e giuristi – dove si prevede che gli stessi servizi sociali e sanitari debbano condividere ed elaborare, in maniera congiunta con la Magistratura minorile o ordinaria, una procedura che presupponga una fase di preparazione e di proseguimento dell’evento.

Le linee guida per il 403 c.c.

Le linee guida – aggiornate nel 2015 – risultano essere il frutto del lavoro svolto durante l’arco di un anno di un Tavolo tecnico avallato dal Sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati – oggi Presidente del Senato – e promosso dall’Ordine Nazionale Assistenti Sociali al quale avevano aderito Anci, Associazione Magistrati, Associazione Giudici Minorili, Ordine Forense, Ministero del Lavoro e delle POlitiche sociali e il Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 2010 era in carica il governo Berlusconi composto dal Partito della Libertà e la Lega Nord.

La copertina delle linee guida del 2015

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