Boris Johnson è premier: «Brexit entro il 31 ottobre, anche senza accordo»
Boris Johnson, eletto leader dei Tory il 23 luglio dopo le dimissioni di Theresa May, ha incontrato il 24 luglio la Regina e da lei è stato incaricato di formare un nuovo governo. Lo stesso giorno, Theresa May aveva presentato le sue dimissioni a Buckingham Palace. Nel suo discorso inaugurale Johnson ha affermato che il Regno Unito «se la caverà benissimo» quando si tratterà di uscire dall’UE il 31 ottobre, ma poi ha aggiunto: «Nessuno ha intenzione di aspettare 99 giorni». Johnson ha promesso di provare a rinegoziare con Bruxelles, ma ha anche affermato di essere pronto a un «No-deal». Ha poi enfatizzato l’importanza di implementare misure sociali nel settore della sanità e dell’educazione. Il neopremier ha anche offerto il suo tributo alla «tenacia e pazienza» di Theresa May, e al suo «profondo senso del servizio pubblico». Ma nonostante i suoi sforzi, afferma il nuovo premier, «pessimisti in patria e all’estero» vedono il Regno Unito come «alle prese con vecchie diatribe del 2016». La nomina di Johnson a leader dei Tories ha provocato un’ondata di dimissioni tra cui quella di Philip Hammond, David Guake e Rory Stewart. Durante il discorso del primo ministro, alcuni degli spettatori indossavano la bandiera europea, altri portavano cartelli con su scritto «Vote Leave», altri hanno urlato «boooh». La visita del futuro premier alla regina è stata ostacolata da un gruppo di attivisti ambientalisti di Greenpeace, che hanno dichiarato in un comunicato stampa che il loro intento era quello di far prendere coscienza al nuovo premier dell’emergenza climatica e di portarlo a introdurre un budget per l’emergenza climatica e naturalistica.
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