Decreto sicurezza bis, la rete Restiamo Umani fuori Montecitorio: «Non macchiatevi le mani di sangue» – Il video
Passa la fiducia sul decreto sicurezza bis, che verrà votato domani. La maggioranza Lega–M5s tiene alla prova dell’ottava fiducia posta dal governo Conte, oggi mercoledì 24 luglio, con 325 sì.
A votarla sono stati 322 deputati della maggioranza sul totale di 341, e cioè 123 leghisti (su 125 complessivamente) e 199 Cinque stelle (su 215, il presidente Roberto Fico per prassi non vota).
Il voto di fiducia
A loro si sono aggiunti i tre sì di Davide Galantino del gruppo misto, Andrea Cecconi e Antonio Tasso del Misto-Movimento italiani all’estero. Il 27 novembre scorso alla fiducia chiesta dall’esecutivo sul primo decreto sicurezza avevano votato a favore 336 deputati, 249 i contrari, ma oggi la maggioranza conta 341 deputati avendone ‘persi’ 5 nel frattempo. Alla sua prima fiducia, il 6 giugno 2018, il governo giallo-verde aveva incassato a Montecitorio 350 sì, 236 no e 35 astenuti.
Il decreto bis ha avuto anche quattro astensioni: sono dei deputati delle minoranze linguistiche Renate Gebhard, Manfred Schullian e Albrecht Plangger e di Vittorio Sgarbi del Misto. Sul ‘no’ sono rimasti Pd, Forza Italia, Liberi e uguali, Fratelli d’Italia e parte del Misto per un totale di 248 voti contrari. Dai tabulati risultano anche 14 deputati in missione, di cui 9 del M5s e uno della Lega.
La mobilitazione
In contemporanea al voto, la Rete Restiamo Umani si è mobilitata davanti a Montecitorio «contro le politiche razziste e violente del governo gialloverde e l’approvazione di un provvedimento repressivo che, svuotando dall’interno i fondamentali diritti costituzionali, pretende di criminalizzare ogni forma di solidarietà e manifestazione di dissenso, in mare come in terra».
Lo Stato «dichiara che è reato salvare vite in mare. Per me è diabolico», dice Padre Alex Zanotelli. Multe fino a un milione di euro per i salvataggi inmare da parte delle ong, confisca della nave anche in caso di violazione di entrare nelle acque. «Ai parlamentari dico: non macchiatevi le mani di sangue», dice padre Zanotelli.
«C’è una parte di società che non rimane indifferente alle politiche disumane del ministro Salvini», dichiarano attiviste e attivisti della Rete Restiamo Umani. «La nostra idea di sicurezza non fa rima con legittima difesa, non si riconosce in quartieri blindati da ingenti schieramenti di forze dell’ordine, non parla di frontiere e porti chiusi a migliaia di persone che scappano da guerra, fame e povertà. Non è fatta di speculazione edilizia e spazi sociali e abitativi sgomberati per creare un deserto chiamato “decoro”, non si disegna sui controlli etnici sui mezzi pubblici e su regolamenti municipali oscurantisti. La nostra idea di giustizia mette al primo posto i diritti, i bisogni e il benessere delle persone, non interessi economici e politici. È necessario disobbedire a leggi e condotte ingiuste e costruire insieme delle proposte nuove, per il presente e per il futuro di tutte e tutti noi».
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