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Liguria, arrestato l’ex consigliere Castè: è il primo caso dello spazzacorrotti

24 Luglio 2019 - 17:43 Redazione
Eletto nel 2005 con i Comunisti italiani, poi passato al gruppo misto Sinistra Indipendente, deve scontare una pena di 4 anni e 7 mesi

Un ex consigliere regionale della Liguria, Lorenzo Casté, condannato per la vicenda “spese pazze”, è stato arrestato nella sua casa di Corniglia per gli effetti della legge spazzacorrotti.

È il primo caso in Liguria, spiega oggi Il Secolo XIX, in cui viene applicata la norma che non consente di scontare ai domiciliari condanne per peculato. L’ex consigliere, eletto nel 2005 con i Comunisti Italiani e passato al gruppo misto Udeur-Sinistra Indipendente, deve scontare una pena di 4 anni e 7 mesi.

La pena

Casté è stato prelevato nella sua abitazione a Corniglia, dove fa il produttore di vini, e accompagnato al carcere spezzino di Villa Andreino. Sulla sentenza passata in giudicato c’era stato anche un ricorso in Cassazione che è stato ritenuto inammissibile. Il suo legale, l’avvocato Daniele Granara ha annunciato che verrà chiesta la grazia al presidente Mattarella.

Castè deve ora scontare una pena definitiva a 4 anni e 7 mesi per peculato . Da quando questa legge è entrata in vigore, questo tipo di reato è equiparato all’omicidio o all’associazione mafiosa. Le pene per peculato dunque non possono essere scontate ai domiciliari.

Gli altri indagati

Con lui erano stati condannati anche Roberta Gasco, ex Udeur (2 anni e 2 mesi, assistita dall’avvocato Mario David Mascia), Franco Bonello (4 anni e 5 mesi, difeso da Roberto Rum), e l’impiegata Simona Vergari (1 anno e 2 mesi), scrive Il Secolo XIX.

Tutti e tre sono riusciti a evitare la galera velocizzando i tempi di richiesta per i domiciliari e patteggiando le pene in appello, evitando il ricorso in Cassazione. Altri hanno ottenuto i domiciliari perché già in attesa di una risposta del tribunale di sorveglianza: in tutti questi casi la Procura ha concesso la sospensione della pena.

Hanno evitato il carcere, ad esempio, gli ex consiglieri dell’Italia dei Valori Maruska Piredda, Nicolò Scialfa, Marylin Fusco, e Stefano Quaini.

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