Salvini, l’irritazione con Conte: «Se qualcuno pensa a giochetti di potere e di palazzo, ha sbagliato governo» – Il video
Matteo Salvini non è andato ad ascoltare l‘informativa del presidente del Consiglio Conte in Senato, che parlava principalmente di lui e a lui. Ma alle 19.15 è in diretta sulla sua pagina Facebook (na ha già fatta un’altra, in mattinata, sulle opere pubbliche). Due i punti chiave: da un lato, l’ennesimo affondo contro il Movimento 5 Stelle per la Tav. «Non capisco come gli amici dei 5 Stelle continuino a dire di no. E no alla Tap, e no alla Tav, no al porto, no all’aeroporto… I no lasciamoli agli amici del Pd. Noi occupiamoci dei sì». Tanti «soldi e tanti soldi che abbiamo sbloccato oggi, mentre qualcuno chiacchierava di aria fritta e mentre il Partito Democratico chiedeva la mia testa. Io lavoravo». Ma ce n’è anche, in chiusura, per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il suo intervento di oggi in Senato: «Non ho capito perché Conte ha detto: ‘se dovessero togliermi la fiducia tornerò a chiederla in Senato’. Noi vogliamo lavorare», chiosa il leader della Lega. «Che bisogno c’è di andare a lasciar pensare che ci possano essere altre maggioranze, magari recuperando uno Scillipoti qua e uno Scilipoti là? Se qualcuno pensa a giochetti di potere e di palazzo, ha sbagliato governo e ministro. O si va avanti conte idee chiare o giochetti di palazzo non ne esistono per rispetto dell’Italia e degli italiani».
L’attacco al Pd
«Non ho i mezzi futuristici di Matteo Renzi», esordisce Salvini riferendosi alla quasi contemporanea diretta Facebook dell’ex premier. «Voglio celebrare i tanti risultati raggiunti in questa giornata: mando un bacione ai vari Renzi e Boschi. È bello ricordare che peggio di Renzi e della Boschi è difficile fare. Questo, mentre loro urlavano per i rubli: tanti ne hanno rubati loro in passato, all’epoca del Pci», dice il leader del Carroccio. «Parliamo di vita reale, non di indagini e di spionaggio a Mosca», dice il leghista. E snocciola i dati dei soldi stanziati oggi per terremoto, sanità e infrastrutture, treni e opere. Cantieri che partiranno, comuni cui arriveranno soldi per la prevenzione del dissesto idrologico. «Vita reale, non fantasia», ripete tra una frase e l’altra. Poi gli vola via un foglietto. Lo recupera. «Ecco qua. Ho finito i rubli, quindi devo fare tutto da solo». Parla anche di immigrazione, Salvini. «Se servirà, predisporremo anche barriere fisiche per presidiare il territorio», dice il ministro dell’Interno. «Fra quattro-cinque giorni la nave della ong francese Sos Mediterranée sarà vicino alla Francia. Amici francesi – lo dico a Macron che convoca il mondo a Parigi: nisba. Occupati dei problemi, che non mancano. E non dare lezioni di moralità, visto che il confine di Ventimiglia lo avete blindato», dice Salvini. «Visto che la nave sta arrivando a Marsiglia, sappi che se raccoglierà anche un solo immigrato te li prenderai in Francia. Ce lo dici, siamo felici. Lezioni non ne prendo».
In copertina Giuseppe Conte, a destra, e Matteo Salvini durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi a Roma, 11 giugno 2019. ANSA/Maurizio Brambatti
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