Conte assicura: «Non cerco maggioranze alternative. Né voglio fare un partito». Di Maio e Salvini si rivedono – Il video
Un’ora di faccia a faccia – e non avveniva dall’11 luglio – tra i due vice-premier a Palazzo Chigi all’ora di pranzo. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte però non ha partecipato: non si è ancora sciolta del tutto la tensione nel governo, dopo l’ordine arrivato ieri dal capo politico M5S Luigi Di Maio di uscire dall’aula del senato durante l’informativa del premier sui presunti fondi russi alla Lega, e soprattutto le parole di Matteo Salvini in radio di questa mattina: «Le parole di Conte? Mi interessano meno di zero».
Il presidente del Consiglio per marcare la distanza dall’incontro tra Di Maio e Salvini è uscito a piedi da palazzo Chigi, non appena la macchina del vice-premier leghista è andata via. Direzione del premier, seguito dalla scorta e dai giornalisti, un ristorante di sushi vicino al parlamento per rendere ancora più chiaro che al pranzo con i due vicepremier lui non c’era.
Secondo molti osservatori, scegliendo di rispondere alla richiesta delle opposizioni sui fondi russi alla Lega, il presidente del Consiglio ha compiuto un ulteriore passo verso la costruzione di sé come leader politico. Un’ipotesi smentita da Conte proprio davanti ai giornalisti: «È assolutamente fantasioso che io possa andare in Parlamento a cercare una maggioranza alternativa o che possa fondare un partito. Invito a non fare i peggiori ragionamenti della Prima Repubblica».
Il gelo è soprattutto con il leader leghista, difeso in Senato ma anche accusato di non avergli fornito tutte le informazioni richieste. E il segretario del Carroccio Salvini, a chi gli chiedeva cosa rispondesse al presidente del consiglio sul fatto che bisognasse lavorare e non far polemiche, ha risposto: «Bene, perfetto, sono d’accordo». Quanto all’incontro con Di Maio: «È andato bene», ha tagliato corto Salvini.
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