Muore a 92 anni il presidente tunisino Béji Caïd Essebsi: le incertezze sulla sua successione
Il presidente tunisino, Béji Caïd Essebsi, primo capo di Stato eletto democraticamente nel Paese nel 2014, è morto giovedì 25 luglio all’età di 92 anni.
Era stato ricoverato per vari giorni dopo un grave malore a fine giugno, ed era di nuovo in terapia intensiva all’ospedale militare di Tunisi. Suo figlio, Hafedh Caïd Essebsi, capo del partito presidenziale Nidaa Tounes, aveva indicato questa mattina che «le cose si mettevano male».
Il presidente tunisino, il capo di Stato più anziano dopo la regina Elisabetta d’Inghilterra, era apparso molto indebolito in un video diffuso lunedì 21 luglio dalla presidenza in occasione di un incontro con il ministro della Difesa.
La morte di Essebsi inasprisce l’incertezza politica in un Paese dalla fragile democrazia, colpito da numerosi attacchi terroristici, economicamente debole e che si trova a pochi mesi dalle elezioni politiche del 6 ottobre e delle presidenziali del 17 novembre. Il posto vacante del presidente sarà occupato ad interim da Mohammed Ennaceur, ottantacinquenne che può dirigere il Paese per 45-90 giorni.
Questo implicherebbe che venissero indette elezioni anticipate allo scadere di questo termine. Ciò spetterebbe però alla Corte Costituzionale, organo che otto anni dopo la rivoluzione non è stato ancora designato in ragione di calcoli politici.
Béji Caïd Essebsi è un veterano della politica, coinvolto nell’ex regime tunisino di Zine el Abidine ben Ali deposto dalla Primavera araba. Essebsi era un convinto sostenitore dell’ex presidente Bourguiba, l’uomo che nell’immaginario collettivo tunisino era percepito come colui che ha liberato la donna e reso l’istruzione gratuita.
Il decesso del Presidente avviene il giorno in cui la Tunisia celebra la proclamazione della Repubblica nel 1957, giorno normalmente marcato da un discorso del Capo di Stato.
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