Carabiniere ucciso, la fake news dei nordafricani e i depistaggi del pusher
La notizia dell’omicidio di Mario Cerciello Rega è stata diffusa dalle agenzie intorno alle 8 del mattino del 26 luglio. Poco dopo c’era già il profilo dei due ricercati: due nordafricani, entrambi molto alti, uno con una felpa nera, l’altro con la felpa viola, età apparente 20-25 anni, uno dei due ha le meches. Quello delle meches sarà l’unico particolare che si rivelerà corretto: Elder Lee, il ragazzo che avrebbe confessato l’omicidio, ha i capelli viola.
Le dichiarazioni del pusher
Un’altra ipotesi, confermata a Open, sulla genesi di questa notizia falsa arriva oggi dal Corriere della Sera. Secondo il quotidiano, Sergio Brugiatelli – l’uomo a cui i due americani rubano il borsello come ritorsione per una dose di aspirina spacciata per cocaina, chiedendo i cambio 100 euro e un grammo di coca – ha dichiarato di aver parlato di due nordafricani per depistare le indagini.
«Quelli per reazione m’avevano portato via di forza lo zaino, perciò avevo paura di loro, così quando ho chiamato il 112 per dare l’allarme l’ho detto io che erano stati due maghrebini e non due americani a derubarmi. Volevo un po’ depistare…». Sul motivo del depistaggio la versione di Brugiatelli non sembra essere limpida. E sono tanti gli snodi di quella serata che lo vedono come protagonista che meriterebbero una spiegazione in più.
La notizia dei nordafricani rimbalzata anche tra i carabinieri
Che tra i ricercati ci fossero dei nordafricani è stato scritto anche nelle chat dei Carabinieri. Sono 4 i profili circolati: 3 marocchini – di cui uno con carta d’identità francese – e un algerino, che si sono poi rivelati estranei ai fatti. Almeno due di loro sarebbero stati anche ascoltati in caserma, tant’è che all’inizio si è sospettato che i filoni di indagine fossero almeno 2.
Secondo Wired la bufala del coinvolgimento dei quattro nordafricani è stata diffusa da una pagina Facebook, “Puntato – L’App degli Operatori di Polizia“, dove sono state pubblicate le foto dei sospettati circolate in chat.
Chi persevera nell’errore
Perché la notizia fosse smentita ci sono volute ore: del presunto coinvolgimento di “cittadini nordafricani” si è continuato a parlare anche quando era ormai chiaro che le indagini riguardassero due ragazzi che col Nordafrica non avevano nulla a che fare: Elder Lee e Natale Hjorth, due americani di 19 e 20 anni, venuti in Italia per le vacanze. Nonostante sia ormai chiaro che nessun nordafricano è coinvolto nell’omicidio, alcuni politici non hanno ancora cancellato né rettificato la notizia sbagliata.
Foto copertina/Lo screenshot della pagina Facebook “Puntato”, realizzato e pubblicato da Wired.it
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