Carabiniere ucciso, la seconda telefonata di Brugiatelli al 112 e il tassello degli agenti in borghese
Un nuovo tassello che aiuta a fare chiarezza sull’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Con la diffusione della seconda telefonata tra i Carabinieri e Brugiatelli, il “pusher” che aveva denunciato il furto del borsello da parte dei due giovani americani (e il tentativo di estorsione), si chiariscono altri passaggi della vicenda che ha portato al delitto.
In seguito alla sua prima chiamata al 112, Brugianelli viene richiamato al numero da cui è partita la richiesta di aiuto. Risponde il proprietario del cellulare, un clochard, che contatta lo stesso Brugiatelli. Il presunto spacciatore si accorda sull’arrivo della pattuglia e, tra le alte cose, elemento non secondario per lo sviluppo dei fatti, dalla stazione dei CC si specifica che sarebbero stati inviati uomini in borghese qualora gli autori del furto si fossero trovati sul posto.
La prima telefonata
Nella prima chiamata al 112 Sergio Brugiatelli informava i CC del furto dello zainetto che conteneva, a suo dire documenti, codice fiscale, patente. Nella telefonata inoltre il presunto spacciatore informava i Carabinieri del fatto che per la restituzione della borsa i due giovani avevano chiesto una cifra fra gli 80 e i 100 euro.
Leggi anche:
- Carabiniere ucciso, l’ordinanza del Gip di convalida del fermo dei due americani: di cosa sono accusati
- Carabiniere ucciso, l’avvocato Usa Dershowitz sulla foto choc: le tre ipotesi per annullare il processo ai due americani
- Carabiniere ucciso, l’Arma indaga sulla foto choc. Il procuratore Salvi: «Perché l’inchiesta sui due americani è regolare»
- Carabiniere ucciso, parlano amici e vicini di casa dei due americani: il racconto dei media Usa