Carabiniere ucciso, l’ordinanza del Gip di convalida del fermo: di cosa sono accusati – Prima parte
Ecco i reati che sono stati contestati a Natale Hjorth e Elder Finnegan Lee nell'Ordinanza di convalida del fermo
La giudice per le indagini preliminari Chiara Gallo ha emesso l’ordinanza di convalida del fermo per i due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Ecco i reati che sono stati contestati a Natale Hjorth e Elder Finnegan Lee:
- In concorso tra loro dopo essersi impossessati di uno zainetto di proprietà di Sergio Brugiatelli, con la minaccia di non restituire quanto sottratto, contattati telefonicamente formulavano una richiesta di una ricompensa di 100 euro e un grammo di cocaina così compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a procurarsi un ingiusto profitto non riuscendo nell’intento per l’intervento delle forze dell’ordine. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite.
- In concorso tra loro, dopo aver stabilito un appuntamento in Roma in Via Pietro Cossa per la riconsegna dello zainetto di cui al precedente capo, raggiunto il luogo concordato e avvicinatisi i due Carabinieri Cerciello Rega e Varriale Andrea in borghese allertati dal Brugiatelli, nonostante il Cerciello Rega Mario e il Varriale si fossero qualificati come appartenenti all’arma dei Carabinieri, dapprima ingaggiavano una colluttazione rispettivamente il Cerciello con Elder e il Varriale con Natale Hjorth, di poi Elder colpiva con numerosi fendenti il Cerciello attingendolo in zone vitali tanto da che, in conseguenza delle riportate lesioni, il medesimo Cerciello decedeva presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santo Spirito. Entrambi i correi si davano poi a precipitosa fuga incuranti delle condizioni del Cerciello, esanime. Con le aggravanti di avere commesso il fatto a fine di di assicurarsi impunità dal delitto di cui al precedente capo e di avere commesso il fatto ai danni un appartenente all’Arma dei Carabinieri in servizio.
- In concorso tra loro, usavano la violenza per opporsi ai Carabinieri intervenuti mentre compivano un atto dell’Ufficio.
- In concorso fra loro, per commettere il reato al precedente capo 3) cagionavano al Carabiniere Varriale lesioni personali consistite in “dorso lombagica postraumatica”, malattia giudicata guaribile in 6 giorni.
- Senza giustificato motivo portavano fuori dalla propria abitazione un coltello militare avente lama fissa lunga 18cm di cui 16 del solo filo con porzione prossima al tallone di tipo “serrated” con impugnatura ad anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito, strumento chiaramente utilizzabile (e utilizzato) per l’offesa alla persona.
In copertina Andrea Varriale, a sinistra, collega di Mario Cerciello Rega, su una volante dei Carabinieri mentre lascia il comando di via in Selci a Roma, 27 luglio 2019. ANSA/Claudio Peri – Giuseppe Lami
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