Facebook: «Non abbiamo rimosso il post della Lega, abbiamo fatto confusione»
No. Non è vero che un post pubblicato sulla pagina Facebook della Lega è stato rimosso per incitamento all’odio. La notizia è stata diffusa ieri, 29 luglio, ma a meno di 24 ore è arrivata la smentita della società che ha chiarito cosa è successo.
La spiegazione di Facebook
«Lo scorso 25 luglio abbiamo inviato a un utente che aveva segnalato la pagina “Lega-Salvini Premier” una notifica che confermava la violazione dei nostri Standard della Comunità. Questa violazione era relativa ad un post effettuato da un altro utente sulla Pagina e non dall’amministratore stesso della Pagina», spiega un portavoce di Facebook.
«Ci rendiamo conto che il nostro messaggio ha creato confusione e ci scusiamo per qualunque disagio questo possa aver causato», aggiunge il portavoce di Facebook. In sostanza: ad essere rimosso non è stato un post pubblicato dagli amministratori della pagina della Lega, ma da un utente che aveva postato il contenuto.
«Quando le persone ci segnalano una Pagina per intero per violazione dei nostri Standard della Comunità – specifica il social network – di norma notifichiamo loro qualunque provvedimento preso nei riguardi dei contenuti presenti sulla Pagina. Lo facciamo anche se la violazione riguarda contenuti che nello specifico non sono stati segnalati».
La conferma della Lega
La conferma è arrivata anche dalla Lega che attraverso il suo ufficio stampa ha chiarito di non aver «rilevato la rimozione di alcun post da noi prodotto, né abbiamo ricevuto da Facebook comunicazioni riguardo la rimozione di contenuti prodotti dalla pagina, come di norma avviene in questi casi, e che dunque i vari articoli comparsi negli ultimi giorni risultano totalmente destituiti di fondamento».
Le segnalazioni di massa
A diffondere la notizia della rimozione del post per «incitamento all’odio» era stato il movimento Cara Italia, che aveva invitato i suoi utenti a segnalare il contenuto in massa.
«È la prima volta che in Italia vengono rimossi dei post del leader della Lega», aveva scritto in un post Stephen Ogongo, ma come ha chiarito Facebook per la prima volta bisognerà aspettare ancora.
Il movimento «Cara Italia» e il suo fondatore Ogongo
Forte sostenitore della capitana della SeaWatch3 Carola Rackete e della sua battaglia contro la propaganda social di Matteo Salvini, Ogongo ha pubblicato anche un video-appello rivolto a Mark Zuckeberg per chiedergli di «chiudere le pagine ufficiali di Salvini e della Lega».
«Queste pagine sono diventate luoghi di ritrovo virtuale per le persone che portano avanti apertamente discorsi sessisti, razzisti e di odio nei confronti degli immigrati, dei rifugiati, dei Rom, delle Ong e dei volontari che salvano le persone in mare», continua il giornalista, che vive in Italia da 25 anni, insegna all’università gregoriana e ha due figlie.
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Foto di copertina: profilo Facebook di Stephen Ogongo