Chi è Ayelet Shaked, stella nascente della destra israeliana che sfida Netanyahu (e sua moglie)
Ayelet Shaked, ex ministra della Giustizia israeliana, ha annunciato il 29 luglio che creerà un’unione di tutti i partiti che si trovano alla destra del Likud di Bibi Netanyahu, attuale primo ministro di Israele. La decisione è seguita al rifiuto del premier di candidarla con il suo partito alle prossime elezioni politiche, con il rinnovo del parlamento, la Knesset, a settembre. Per la prima volta Israele tornerà infatti alle urne dopo che il premier, nonostante la vittoria contro il rivale Gantz alle elezioni di aprile, non è riuscito a formare una maggioranza. Nella nuova formazione politica, Shaked ha intenzione di federare il suo Hayamin Hehadash (Nuova Destra) – di cui fa parte anche l’ex ministro dell’istruzione, Naftali Bennett – con il partito sionista di Habayit Hayehudi (La Casa Ebraica) di Rafi Peretz. Peretz è noto non solo per aver affermato che i matrimoni misti tra ebrei e non ebrei sono «come un secondo Olocausto», ma anche per aver detto che «la terapia di conversione degli omosessuali può avere risultati efficaci». La nuova coalizione è già stata attaccata da Netanyahu, nonché da sua moglie Sara. La signora Netanyahu ha infatti esortato la consorte di Peretz a non permettere che Shaked si assumesse la leadership della nuova coalizione.
Sembra che ci sia sempre Sara anche dietro l’esilio di Shaked dal Likud, o meglio, quello che il giornale Haaretz chiama «un suo capriccio». La nuova coalizione di estrema destra, in cui Shaked conta far entrare anche Otzma Yehudit, partito anti-arabo e razzista, finora impresentabile, ha la possibilità di guadagnarsi tra i 10 e i 12 seggi in Parlamento, costituendo una componente fondamentale per un’eventuale maggioranza di Netanyahu. Sempre Haaretz descrive la nuova leader dell’estrema destra israeliana come una «tecnocrate dalla testa fresca» e una «politica brillante». Forbes Israel la dipinge invece come la «donna più influente di Israele». Shaked, durante il suo mandato al Ministero della Giustizia, ha lottato per rendere la cittadinanza in Israele ancora più discriminatoria su basi religiore rendendo il Paese uno «Stato nazione del popolo ebraico». Ha lavorato per riconoscere la proprietà dei coloni israeliani su terre occupate e per limitare i poteri della Corte Suprema. Se tutto va come previsto, il successo elettorale di Shaked all’interno della nuova coalizione di destra potrebbe addirittura portare Netanyahu a trovarsi costretto ad affidarle il ministero degli esteri.
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