Il nuovo Milan di Giampaolo accoglie Leao. Ma Theo Hernandez è in stampelle
Per ora è una visita lampo quella di Rafael Leao, l’attaccante portoghese sbarcato a Milano per dare supporto in prima linea al Pistolero Piatek. Il classe ’99 ha svolto in mattinata gli esami medici di rito alla clinica La Madonnina per poi firmare il contratto con i rossoneri.
Visita approfondita, quella medica. Visita lampo, come detto, quella in rossonero perché Leao ripartirà domattina per il Portogallo: proseguirà il suo periodo di vacanza ancora per qualche giorno e, dunque, non sarà a disposizione per l’amichevole di Cardiff prevista per sabato tra Milan e Manchester United.
La visita di Theo Herndandez
In mattinata in clinica si è visto anche Theo Hernandez, il miglior rossonero visto finora in precampionato, ma anche quello più sfortunato. L’ex Real Madrid è stato sottoposto ad ulteriori esami clinici per valutare lo stato della caviglia destra infortunata durante il match amichevole negli Usa contro il Bayern Monaco. Giampaolo e il pianeta Milan restano col fiato sospeso, aspettando buone nuove.
Aspettando Correa (permane la distanza con l’Atletico Madrid) e l’uscita di Biglia (il Milan vuole 5 milioni dal Genoa), questa è intanto la squadra base dei rossoneri. Tutto ruota intorno alla posizione di Paquetà, utilizzabile come trequartista (in questo caso partirebbe Suso) o mezzala. A prescindere dagli spot, è evidente come il club abbia operato una rivoluzione che diventerà totale in attacco e che, nel frattempo, ha già cambiato per il 50% la retroguardia milanista.
La scommessa di Giampaolo, squadra offensiva e il solo Kessie dalle caratteristiche più difensive, è servita. In attesa di Correa, il quadro è chiaro. E difficilmente sarà colorato dall’estro di Modric. Il suo ultimo like al Milan può essere un attestato di stima, ma lo stipendio e la limitatissima disponibilità di centrocampisti del Real rendono solo l’idea qualcosa in meno finanche di una suggestione.