Istat, cala ancora la disoccupazione: a giugno al 9.7%. Crescono i lavoratori under 25
Istat ha rilasciato i dati sul tasso di occupazione a giungo. Per la fascia d’età dai 15 ai 64 anni, questo dato è arrivati al 59,2%. Il più altro registrato dal 1977, quando sono cominciate le rilevazioni su scala nazionale.
Il numero degli occupati è stabile ma rispetto allo scorso mese si registra 10mila unità in più nella fascia di età più giovane, quella degli under 25. Le unità calano invece per le fasce più alte: – 4mila unità per i lavoratori tra i 25 e i 34 anni e -18mila per gli ultracinquantenni.
Disoccupazione: quarta flessione consecutiva
Se il confronto con i numeri sull’occupazione arriva fino al 1977, per trovare un dato sulla disocupazione simile a quello dello scorso mese bisogna tornare indietro nel gennaio 2012.
La disoccupazione infatti è scesa al 9,7%, segnano un – 0,1% rispetto a maggio. Si tratta della quarta flessione consecutiva. Quella giovanile (fascia 15-24 anni) scende invece dell’1,5%, arrivando al 28,1%. Esattamente come nell’aprile 2011.
Uomini e donne al lavoro: i dati
Guardando non ai tassi ma alle singole unità si può trovare qualche altra informazione. Il numero degli occupati infatti scende di 6mila unità rispetto a giugno. Un cambiento che corre in due direzioni diverse: gli uomini sono calati di 21mila unità, le donne invece sono salite di 15mila.
In aumento anche il numero degli occupati dipendenti. In tutto, sempre rispetto a maggio, crescono di 52mila unità, di cui 10mila a tempo. Cala il lavoto autonomo: – 58mila unità.
Di Maio: «Abbiamo contribuito a questi risultati»
Appena dopo la pubblicazione dei risultati, è arrivato anche il commento di Luigi Di Maio: «Queste sono notizie che ci rendono felici. L’occupazione in Italia continua ad aumentare. Noi ce la stiamo mettendo tutta e sappiamo di avere contribuito a questi risultati con i provvedimenti che abbiamo portato avanti in questo anno».
E risponde anche alle critiche che il Movimento 5 Stelle sta ricevendo, soprattutto negli ultimi mesi: «Certo, più i risultati arrivano, più attaccano il Movimento 5 Stelle e me, ma ci siamo abituati. No problem, l’importante è che sempre più persone in Italia trovino un lavoro e soprattutto un lavoro stabile».
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