Vi opponete ai lavori in condominio? Inghiottire i fogli della delibera non risolve, dice la Cassazione
Senza dubbio si può inserire tra i metodi di contestazione per lottare contro odiose decisioni condominiale. Se non funzionano i discorsi in assemblea, le alleanze da pianerottolo o i biglietti lasciati nella cassetta delle lettere, non bisogna darsi per vinti. Si può sempre mangiare la delibera dell’assemblea di condominio, mettendo in conto però di rischiare una denuncia per violenza privata.
La vicenda è riportata dal Sole 24 Ore. È successo a Roma, zona Torrino. Un uomo, pure attempato vista la classe ’48, ha deciso di strappare e ingurgitare una delibera condominale in cui gli altri inquilini del suo palazzo decidevano di procedere con un lavoro di ristrutturazione.
Un gesto che ha esasperato le tensioni, costringendo anche la polizia a intervenire. L’assemblea è stata così sospesa ed è stato necessario scrivere un nuovo verbale.
La vicenda è arrivata fino in Cassazione, con tanto di sentenza per violenza privata, visto che il condomino sembra abbia spintonato chi ha provato a fermarlo. Ma non solo.
Oltre la condanna bisogna mettere in conto anche le spese: 3000 euro di ammenda e 5500 euro per le parti civili. Parecchio, forse molto meno della quota necessaria per coprire i lavori di ristrutturazione. Altro che cena gourmet.
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