Le condizioni dei No Tav ai deputati M5S: via dal Movimento ma non dal parlamento
Non sembrano essere bastate le rassicurazioni di Luigi Di Maio e nemmeno l’annuncio della mozione, rilanciata dal Blog delle Stelle, da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle per bloccare la realizzazione della Tav Torino-Lione. Ormai il movimento No-Tav non si fida più degli alleati di un tempo.
Tanto che i suoi vertici, nel corso dell’assemblea organizzata a Bussoleno, in Valle di Susa, hanno chiesto ai deputati di uscire dal Movimento 5 Stelle ma di rimanere in carica per tentare di bocciare il progetto ferroviario, promosso dalla Lega e approvato dal premier Giuseppe Conte.
Presenti in sala elettori ed eletti del Movimento 5 Stelle, tra cui anche l’ex senatore Marco Scibona, diversi consiglieri del Consiglio comunale di Torino tra cui l’ex consigliera Marina Pollicino, uscita recentemente dai 5 Stelle e l’ex vicesindaco del capoluogo Guido Montanari.
Alberto Perino, leader del movimento contro la Torino-Lione, ha spiegato senza tanti giri di parole la posizione del movimento: «La fiducia nel M5s è pari a zero, ma quella nelle persone che abbiamo mandato in Comune, Regione e alcuni di quelli a Roma è altissima».
Francesca Frediani, capogruppo del M5s al Consiglio regionale del Piemonte e militante No Tav ha sintetizzato così il momento decisivo che attraversano i no-Tav vicini al M5s, attualmente a un bivio: «Sentiamo il bisogno di incontrarci tra di noi e col territorio per capire cosa è successo, come siamo arrivati a questa situazione e cosa fare. Da oggi in poi ognuno potrà decidere».
Nel frattempo dalla pagina Twitter del movimento No Tav traspare la delusione per quella che viene interpretata come una resa ingiustificata da parte del Movimento 5 Stelle – partito di maggioranza e di Governo con titolarità al Ministero dei Trasporti – su quella che era stata, sin dalle origini, una delle sue più grandi battaglie.
Il movimento 5 stelle è il principale partito di governo, ha la maggioranza relativa nelle due camere e il ministero delle infrastrutture, ha promesso di fermare il TAV e invece lo farà partire ma NOI avremmo fatto un voltafaccia? Altro che CLICK qui serve la neuro…
— notav.info (@notav_info) July 30, 2019
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