Nuovi guai per Siri: l’ex sottosegretario leghista indagato per autoriciclaggio per i prestiti di San Marino
La procura Milano ha aperto un nuovo fascicolo sul caso Siri. L’ex sottosegretario del Carroccio, indagato a Roma con l’accusa di aver preso una mazzetta dall’imprenditore dell’eolico Paolo Arata per favorirlo in più contesti, adesso è sotto il mirino dei magistrati milanesi per il reato di autoriciclaggio.
La Guardia di Finanza ha già effettuato diverse perquisizioni presso società e persone, allegando i riscontri agli atti giudiziari. La procura, inoltre, ha inoltrato una richiesta alla Camera dei Deputati per poter sequestrare il pc del leghista (procedura necessaria, essendo Siri un parlamentare). Insieme a lui è stato indagato anche il suo capo segreteria.
Due mutui sotto la lente
Nel capitolo dell’indagine sempre il prestito ricevuto da un istituto di San Marino, Armando Siri risulterebbe beneficiario, nello specifico, di due mutui ritenuti «anomali», erogati dalla Banca Agricola di San Marino. Uno dei due sarebbe stato concesso per l’acquisto di una palazzina a Bresso, in provincia di Milano.
Autoriciclaggio
Secondo l’art. 648 del codice penale, «commette il delitto di autoriciclaggio chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa».
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