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Abusi sessuali, arrestato un sacerdote a Piacenza. Potrebbe aver drogato le vittime

01 Agosto 2019 - 15:58 Redazione
Il religioso è accusato di violenza sessuale aggravata su ragazzi - maggiorenni - e di procurato stato di incapacità: avrebbe, in sostanza, drogato i giovani per ridurne la coscienza

Don Stefano Segalini, ex parroco della parrocchia di San Giuseppe Operaio a Piacenza, è stato arrestato per abusi sessuali. Il sacerdote lo scorso maggio era stato destituito dal vescovo dall’incarico parrocchiale, in via cautelare, dopo alcuni esposti giunti in diocesi. Da questi stessi esposti è scattata l’indagine della squadra mobile di Piacenza: il prete è indagato per violenza sessuale aggravata su ragazzi, tutti maggiorenni, e per procurato stato di incapacità.

La stessa squadra mobile ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari richiesta dal pm Emilio Pisante e firmata dal gip del tribunale di Piacenza. Segalini verrà ascoltato per l’interrogatorio di garanzia nei prossimi giorni.

L’uso di sostanze per ridurre la coscienza

Gli abusi di cui è sospettato il sacerdote sarebbero avvenuti in ambito parrocchiale: l’uomo avrebbe inoltre somministrato ai ragazzi sostanze (droghe o altre sostanze chimiche) per ridurne lo stato di coscienza. Dopo la destituzione voluta dal vescovo Gianni Ambrosio l’ex sacerdote era stato allontanato e condotto a un centro diocesano in Lombardia per «cure spirituali».

La perquisizione in parrocchia

Contemporaneamente al provvedimento del prelato della diocesi piacentina, erano partite anche le indagini della squadra mobile del capoluogo emiliano che in questi mesi ha ascoltato diversi giovani che frequentavano la parrocchia di San Giuseppe Operaio, sottoposta a perquisizioni di recente. La misura cautelare dell’arresto è stata disposta dal Gip nel contesto di un’indagine che non è ancora terminata.

L’arresto

Secondo la procura esisterebbero, in base ai riscontri, una o più evidenze cautelari (pericolo di fuga, di inquinamento delle prove, o di reiterazione del reato). Per queste ragioni sono stati disposti per il sacerdote gli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia, dopo il quale il giudice dovrà decidere se confermare o meno la misura.

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