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Presunti fondi russi alla Lega, la Procura: «Autentico l’audio del Metropol. Registrato da un italiano»

01 Agosto 2019 - 16:15 Fabio Giuffrida
La registrazione sarebbe stata acquisita dal cellulare di uno dei partecipanti italiani alla riunione. Del file audio è stata verificata l’autenticità: i tecnici dei pm hanno certificato l’assenza di manomissione

La registrazione audio dell’incontro all’hotel Metropol di Mosca, al centro dell’indagine sui presunti fondi russi alla Lega di Salvini, sarebbe stata acquisita dal cellulare di uno dei partecipanti italiani all’appuntamento. A ipotizzarlo è la Procura di Milano. Del file audio, intanto, è stata verificata l’autenticità e l’assenza di manomissione tramite i tecnici dei pm.

L’audio incriminato

La registrazione audio di cui si parla è quella diffusa a luglio 2019 da Buzzfeed e acquisita il 18 ottobre 2018 all’hotel Metropol di Mosca, durante un incontro tra il presidente dell’associazione LombardiaRussia, Gianluca Savoini, e alcuni uomini russi non ancora identificati (uno di loro potrebbe essere un funzionario pubblico) con i quali si sarebbe discusso di presunti fondi da destinare alla campagna elettorale della Lega. A quell’appuntamento sarebbero stati presenti anche altri due italiani, ma al momento non sono state rese note le loro identità.

Convocato il giornalista de L’Espresso

Intanto, la Procura di Milano ha acquisito dai giornalisti de L’Espresso – che hanno firmato i servizi sulla vicenda a febbraio 2019 (non pubblicando, però, l’audio, poi pubblicato in esclusiva da Buzzfeed) – la registrazione dell’incontro in questione.

Il file audio non è stato consegnato spontaneamente ma in seguito a un atto di consegna formale di uno dei due cronisti del settimanale (testimone oculare dell’incontro ma che ha sempre detto di essersi tenuto a debita distanza insieme all’altro collega, ndr), convocato e ascoltato come teste dai pm.

La registrazione audio non è stata fatta dai cronisti ma da una fonte, probabilmente uno dei tre italiani, di cui non è stata rivelata l’identità (è stato fatto valere il segreto professionale, ndr).

Non si trattava del primo incontro

Secondo i pm di Milano, tra l’altro, quello del 18 ottobre 2018 non sarebbe stato nemmeno il primo incontro sulla trattativa, poi sfumata, sulla presunta compravendita di petrolio.

La replica

Gianluca Savoini, rispetto all’audio diffuso da Buzzfeed, ha risposto dicendo che quella non sarebbe la sua voce («troppa confusione, troppe le persone presenti a quell’incontro») mentre il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.

Il riesame

Intanto, il 5 settembre, verrà discusso al Tribunale del Riesame il ricorso contro i sequestri effettuati a Savoini. La legale dell’ex portavoce di Salvini, Lara Pellegrini, era stata la prima a chiedere il riesame dei documenti per giustificare le misure di prevenzione disposte contro il suo assistito.

Anche gli altri due indagati, Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, hanno seguito la stessa procedura tramite il loro avvocato Ersi Bozheku, ma non si è ancora appreso quale sarà il giorno dell’udienza.

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