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Gli Usa si ritirano dal trattato sul disarmo nucleare. Mosca: «Un serio errore»

L'Inf fu firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov. Usa: «la Russia ha violato il trattato»

Finisce un’era. Il trattato simbolo dell’epoca del disgelo tra Russia e Stati Uniti non sarà più in vigore. Da Washington è arrivata la conferma della fine dell’accordo Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) sul controllo degli armamenti nucleari. Il segretario Mike Pompeo ha confermato l’uscita definitiva degli Usa dal trattato. Gli Stati Uniti puntano però il dito contro la Russia, rea – secondo la loro posizione – di aver reso il mondo un posto meno sicuro. Il Cremlino non ci sta e rispedisce al mittente le accuse. «L’intesa è terminata su iniziativa di Washington», chiarisce Mosca. Già a febbraio gli Stati Uniti avevano annunciato l’intenzione di volersi sfilare dal trattato, accusando Mosca di aver «violato per anni senza scrupoli il trattato sulle armi nucleari, senza mostrare alcun serio impegno nel volerlo rispettare». Un mese dopo l’annuncio di Washington, aveva fatto eco quello del presidente russo Vladimir Putin.

Cosa prevedeva l’accordo

L’accordo, ratificato l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, vietava l’uso di missili a testata nucleare a medio raggio, ovvero tra i 500 e i 5500 chilometri. L’ intesa, sottoscritta allo storico vertice di Reykjavik, portò alla distruzione di 2692 missili, 846 americani e 1.846 russi. D’improvviso, quell’inverno di 32 anni fa, sembrò che il mondo potesse lasciarsi alle spalle la grande paura nucleare.

Le accuse degli ultimi mesi

Dallo scorso febbraio sono stati dati alla Russia 6 mesi per adeguarsi agli impegni presi con la firma del trattato. Ma gli sforzi diplomatici, complici i continui scambi di accuse, non sono serviti per salvare un accordo che aveva segnato l’inizio della fine della guerra fredda e un passo verso il disgelo. Al centro della controversia ci sono i missili da crociera russi 9M729 che, a detta di Washington, sono vietati. Mosca si è sempre rifiutata di disfarsene, accusando di contro gli Usa di mettere in pericolo l’intera “architettura” del controllo degli armamenti strategici con le loro giravolte. I colloqui condotti a Ginevra sul Trattato si sono tutti risolti in un nulla di fatto.

Mosca propone una moratoria

La Russia prova però a farsi avanti e nelle ultime ore ha avanzato la proposta di una moratoria sul dispiegamento degli armamenti atomici. L’offerta è rivolta agli Stati Uniti e alla Nato.In un’intervista all’agenzia Tass, il viceministro russo Sergey Ryabkov ha proposto alle controparti «di considerare la possibilità di annunciare una moratoria sul dispiegamento di missili a raggio intermedio», pur sottolineando che Mosca non intende farsi «intimidire» dalle pressioni nel confronto sul nucleare. In pratica, «se gli Usa si impegnano a non piazzare questo tipo di armamenti in certe aree del mondo, la Russia si impegnerà a fare altrettanto», ha chiarito Ryabkov.

Le paure di Bruxelles

Oltreoceano l’Europa si è detta preoccupata per questa scelta e ha riaffermato il «suo impegno per un disarmo e un controllo efficace delle armi nucleari basato sui trattati». Queste le parole arrivate dalla Commissione europea che ha inoltre invitato le parti a «preservare i risultati del Trattato Inf. Date le inasprite tensioni, dobbiamo stare attenti a non imboccare la strada di una nuova corsa agli armamenti che ridurrebbe i risultati significativi raggiunti dopo la fine della Guerra fredda».

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