La birra Ceres colpisce su Salvini: «Offri un giro anche tu, però dopo niente moto»
C’è una sfida in corso. Tra social media manager e agenzie di comunicazione. Una sfida che si combatte a colpi di like e post su Facebook. Da una parte Taffo, l’azienda specializzata in onoranze funebri diventa famosa per il suo black humor. Dall’altra Ceres, la birra danese che già negli anni 2000 si era distinta per i suo spot televisivi basati su personaggi di animazione.
In entrambi i casi il meccanismo più tipico per creare un post virale è quello di prendere qualcosa che virale lo è già e declinarlo sul proprio prodotto. Quando Luigi Di Maio ha annunciato l’introduzione del concetto di «mandato zero» sia Ceres che Taffo hanno affilato gli strumenti di Photoshop.
Altro caso, meno recente: il dilagante utilizzo di FaceApp per pubblicare sui social i nostri selfie in versione invecchiata. Facilissima la battuta per Taffo: «Non esagerate con FaceApp che è un attimo», più ricercata quella di Ceres: «È ora che siamo tutti vecchi, briscolone al bar». Con birra d’ordinanza.
La notizia più virale di questi giorni è invece il giro sulla moto della polizia del figlio di Matteo Salvini. Un episodio che ha sollevato parecchie polemiche sia sul fatto in sé che sui tentativi di alcuni uomini, che si presentavano come poliziotti, di impedire le riprese a un collaboratore di Repubblica. Ceres ha risposto prontamente, Taffo?
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