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Addio a Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura e autrice di Amatissima

06 Agosto 2019 - 18:05 OPEN
Premio Nobel per la letteratura, premio Pulitzer con "Beloved": se ne va a 88 anni una delle scrittrici più importanti del Novecento

Il lavoro che fai, la persona che sei. Si intitola così un racconto di Toni Morrison, uscito per il New Yorker nel 2017. E il lavoro di Morrison era esattamente come lei: maestoso. Muore il 5 agosto 2019 a New York, all’età di 88 anni, la prima scrittrice afroamericana a vincere il premio Nobel per la letteratura, nel 1993.

Autrice di saggi, racconti e libri per bambini, Morrison, il cui vero nome era Chloe Anthony Wofford, è stata in grado di riportare la complessità dell’America senza mai incastrasi in una forma narrativa elitaria. Scegliendo di cavalcare la struttura più classica del romanzo moderno americano, Morrison ha rotto i ranghi dell’intera tradizione del continente, posizionando le sue opere dal punto di vista di una donna nera.

Nata in Ohio nel 1931, durante gli anni della Grande Depressione, ha vinto il premio Pulitzer nel 1988 con Beloved (Amatissima), il romanzo che si apre in un lampo, con l’espressione «124 was spiteful» («Il 124 era carico di rancore»), e che in un lampo trascina dall’altra parte della pagina, nella casa bianca e grigia di Bluestone Road, piena di fantasmi della storia umana – passata e presente – con cui fare i conti.

I suoi lavori hanno incoraggiato un’intera generazione di autrici e autori afroamericani. Su tutte Zadie Smith, portavoce del Black british writing, che ha sempre ammesso il suo debito nei confronti dell’opera di Morrison.

Autrice di Il canto di Salomone (1977), Sula (1973), Paradiso (1997), L’occhio più azzurro (1970), non ha mai voluto che i suoi libri venissero chiamati poetici. «Non voglio che qualcuno li chiami così», aveva detto nel 1981. «Perché ha una connotazione di lussuriosa ricchezza. Voglio ristabilire il linguaggio che le persone nere parlano, conferendogli la sua potenza originaria».

«Voglio scrivere libri che non siano meramente letteratura. Perché sarebbe contro l’obbiettivo, contro i lettori». E i suoi libri sono sempre stati così. Piantati – e mai sospesi – tra la letteratura e la storia. Tra la poesia e la vita, tra la potenza e la sconfitta.

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Foto copertina: pagina Facebook di Toni Morrison

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