Il partito di Orbán chiama al boicottaggio di Coca Cola: «Sponsorizza l’omosessualità»
La sigla «Love is love» accompagna la campagna pubblicitaria promossa da Coca Cola in occasione dello Zsiget festival, evento musicale che si tiene ogni anno in Ungheria. Nei manifesti, coppie di modelli e modelle si baciano e abbracciano. Alcuni di loro sono dello stesso sesso e stringono una Coca Zero in poster targati #zerozuccheri, #zeropregiudizi. Questa campagna non è stata ben accolta da membri del partito di governo Fidesz, del premier Viktor Orbán. Domenica 4 agosto István Boldog, il vicepresidente, ha chiamato al boicottaggio del popolare brand. Ma l’opinione pubblica ungherese sembra non seguire il governo sulle sue posizioni sull’omosessualità ed è difficile pensare che la richiesta verrà accolta. Come in Polonia infatti, la guerra che il governo ha dichiarato alle coppie gay non riscuote tanto successo come quella all’immigrazione. Secondo uno studio condotto dall’associazione Háttér nel 2018, quasi due terzi degli ungheresi credono che le persone gay dovrebbero essere libere di vivere la propria sessualità senza dover essere costretti a subire discriminazioni. Erano meno della metà nel 2002. Il partito stesso ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Boldog, affermando che gli ungheresi devono essere in grado di scegliere liberamente se bere Coca Cola o meno. «Crediamo che le persone sia etero sia omosessuali abbiano il diritto di amare la persona che vogliono nel modo che desiderano», ha risposto Coca Cola, aggiungendo che l’organizzazione del festival è completamente in linea con la campagna.
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