Malumori interni al Tg2: la redazione si spacca sul comportamento di Salvini nei confronti dei giornalisti
Un telegiornale per due correnti e con due comunicati di redazione. È quanto accaduto all’interno della redazione del Tg2, diretta da Gennaro Sangiuliano, e accusata spesso di essere troppo generosa nei confronti del vicepremier leghista Matteo Salvini.
Un’accondiscendenza eccessiva, che non è passata inosservata all’Autorità garante delle comunicazioni. L’ Agcom ha diffidato il tg del secondo canale, chiedendo di riequilibrare gli spazi informativi in modo pluralistico, valutandoli spesso troppo sbilanciati a favore di Salvini.
L’accusa di eccessiva compiacenza nei confronti del ministro dell’Interno si è riflessa anche nei comunicati del comitato di redazione del secondo canale della Rai. Se è vero che il Tg2 ha spesso dato molto spazio al leader della Lega, non tutta la redazione ha apprezzato le recenti reazioni di Salvini nei confronti dei giornalisti de la Repubblica e di Report.
La rivolta dei 60 redattori del Tg2
Circa sessanta redattori su centocinquanta hanno chiesto di poter esprimere solidarietà a Valerio Lo Muzio e Giorgio Mottola, condannando i modi di fare del vicepremier e l’elusione delle domande poste dai due giornalisti, ma la proposta è stata immediatamente bloccata.
O meglio: come raccontato da Giovanna Vitale su la Repubblica, hanno ottenuto il placet della maggioranza dell’assemblea purché venisse altresì condannato il comportamento del deputato Pd Michele Anzaldi, che ha criticato il comportamento della conduttrice del Tg2 Post Maria Antonietta Spadorcia.
Ma i sessanta redattori non ci son stati e han deciso di richiedere a Lorenzo Santorelli, uno dei tre membri del Cdr – assieme a Luciano Guelfi e Fabio Chiucconi (più vicini al direttore Sangiuliano) – di andare fino in fondo e di farsi portavoce delle loro istanze. Ed è così che Santorelli, a suo nome, ha pubblicato un secondo comunicato.
Il comunicato dei 60 redattori “ribelli” del Tg2
«Nel giro di poche ore – si legge nel comunicato – il ministro dell’Interno ha dileggiato due giornalisti che gli avevano posto domande a suo giudizio sgradite. Dunque due professionisti che stavano semplicemente facendo il proprio lavoro, uno dei quali, oltretutto, per il Servizio pubblico. A loro va la solidarietà dei colleghi del Tg2 — sia tra i 64 che mi hanno votato, sia tra quelli che non lo hanno fatto — che si riconoscono nella mia sensibilità».
E Santorelli infine chiosa ricordando che le risposte ai giornalisti da parte dei politici sono essenziali per il corretto funzionamento della democrazia: «Un uomo di governo, non rispondendo alle domande, nega il primo contrappeso di tutte le democrazie: la libertà di stampa, sancita dalla nostra Costituzione».
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